Niente nozze gay nel chiostro francescano di Sorrento: «Pronto il ricorso al Tar, non meritavamo questo trattamento»

Niente nozze gay nel chiostro francescano di Sorrento: «Pronto il ricorso al Tar, non meritavamo questo trattamento»
di Ciriaco M. Viggiano
Sabato 12 Maggio 2018, 10:22
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SORRENTO - «Non mi rivolgerò alla magistratura per una questione di egocentrismo o per assecondare un capriccio, ma soltanto perché venga fatta giustizia»: smaltita l'amarezza per l'impossibilità di sposarsi nel chiostro di San Francesco, Vincenzo D'Andrea è pronto ad andare fino in fondo proponendo ricorso al Tar contro il rifiuto opposto dal Comune di Sorrento.

Che sensazione le ha fatto quel «no»?
«Mi sono sentito discriminato, ovviamente. La cosa più sconcertante, però, è stato il confronto col sindaco di Sorrento. Ho avuto la sensazione di avere di fronte un muro o, comunque, una persona incapace di accettare che tra matrimonio civile e unione civile non c'è alcuna distinzione».
 
Vi siete parlati?
«Fino a qualche settimana fa i contatti tra me e lui sono stati mediati dai vertici dell'Arcigay che, in questa vicenda, sono intervenuti al mio fianco. Ieri, in radio, per la prima volta ho parlato direttamente col sindaco e lo scontro è stato inevitabile».

Che cosa ha chiesto al primo cittadino di Sorrento?
«La stessa cosa che ho chiesto agli uffici comunali e che chiederò alla magistratura, cioè che venga rispettata la legge. Non avrei voluto sollevare questo polverone, anche per non offuscare la gioia del passo che mi appresto a compiere insieme al mio compagno. Ma quando l'Arcigay ha contattato il sindaco per aiutarmi e quest'ultimo ha fatto capire che, se dipendesse da lui, la legge Cirinnà non dovrebbe essere applicata, allora ho deciso di agire: di fronte a un'ingiustizia non riesco a voltarmi dall'altra parte».

Come l'ha presa il suo compagno?
«È rimasto sconcertato, non credeva che la situazione potesse prendere questa piega. Anche perché sono sei anni che viviamo la nostra quotidianità con estrema naturalezza».

Il no ricevuto dal Comune le ha provocato anche difficoltà organizzative?
«L'intenzione era quella di celebrare il rito nel chiostro di San Francesco e di organizzare il ricevimento in un hotel a breve distanza. Fortunatamente, quando il Comune di Sorrento mi ha negato la location, non avevo ancora prenotato. Poco male: alla fine ci sposeremo a Piano, dove i funzionari municipali sono stato molto cortesi, e con una settimana di anticipo rispetto al previsto».

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