Ricordando "Eleonora", cerimonia
laica in piazza Mercato

Ricordando "Eleonora", cerimonia laica in piazza Mercato
di Melina Chiapparino
Lunedì 21 Agosto 2017, 18:00
2 Minuti di Lettura
E’ stato celebrato ieri l’anniversario della morte di Eleonora Pimentel Fonseca, direttrice del primo periodico politico di Napoli, giornalista e patriota della Repubblica Napoletana del 1799, che fu impiccata in piazza Mercato. L’iniziativa sostenuta dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, si è svolta ieri sera sul luogo, nel giorno e nell'ora in cui furono giustiziati tutti i patrioti messi a morte e ricordati, ieri, nella cerimonia commemorativa guidata da Antonella Orefice, scrittrice e ricercatrice storica che da oltre 10 anni ripropone con documentazioni, testimonianze ed eventi quello storico avvenimento.

A partire dalle 20.30, a pochi passi dalla Chiesa di Sant’Eligio, si sono riuniti intellettuali e studiosi napoletani tra cui il professore Nicola Terracciano, Massimiliano Marotta, figlio di Gerardo Marotta, scomparso 10 mesi fa e fondatore dell’Istituto dedicato alla cultura filosofica e Francesco Ruotolo, consulente alla Memoria della terza Municipalità di Napoli. Nel corso dell'iniziativa sono stati letti alcuni brani di Eleonora Pimentel Fonseca ed é stato ascoltato l'inno della Repubblica Napoletana composto da Domenico Cimarosa.

«Dopo più di 200 anni i condannati a morte in piazza Mercato si trovano ancora nel fango della fossa comune sotto l’atrio che precede la Chiesa del Carmine- ha raccontato Ruotolo- bisognerebbe avere più cura per la nostra memoria storica e questo evento lo promuoviamo affinché le istituzioni possano interessarsi maggiormente del patrimonio lasciato dalla Rivoluzione napoletana».  


L’omaggio a Eleonora Pimentel Fonseca è stato soprattutto un modo per «sensibilizzare e far conoscere la storia di Napoli e ripercorrere simbolicamente quanto accaduto» come ha spiegato Orefice, direttrice del “Nuovo monitore Napoletano” che ogni anno promuove la cerimonia laica in ricordo di Eleonora e di tutti i martiri della rivoluzione partenopea. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA