Radiologia in tilt, caos e disagi all'ospedale Loreto Mare

Radiologia in tilt, caos e disagi all'ospedale Loreto Mare
di Melina Chiapparino
Lunedì 18 Dicembre 2017, 09:30 - Ultimo agg. 10:25
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Il Loreto Mare in difficoltà dopo l'ultima avaria del macchinario che, 48 ore fa, ha causato il blocco del reparto di Radiologia. Per l'ospedale di via Vespucci, che conta tra 60mila e 64mila prestazioni radiologiche annue, si tratta del terzo stop forzato nel giro delle ultime due settimane durante le quali le radiografie sono state effettuate fuori presidio.

Se la sospensione del servizio mette in difficoltà medici e infermieri che, in regime ordinario, arrivano a fare tra le 70 e le 100 radiografie a notte, è ancora più drammatico immaginare la moltiplicazione dei tempi di attesa per i pazienti e i disagi che ricadono sull'utenza. Quando la radiografia è urgente, infatti, il paziente usufruisce della consulenza in un altro ospedale ma per i ricoverati e per chi non ha una condizione clinica di emergenza, c'è da aspettare il ripristino del macchinario e le ore di attesa diventano giorni o, in certi casi, settimane.

Oltre a danneggiare l'utenza e le condizioni di lavoro del personale sanitario, questa situazione provoca danni anche alle casse dell'Asl Napoli 1. Basti pensare ai costi per l'impiego delle ambulanze nei trasferimenti dei pazienti, spesso dirottati al San Giovanni Bosco e al Vecchio Pellegrini, e ai costi della manutenzione straordinaria necessaria per il ripristino dell'apparecchio radiologico. Non è un mistero che il macchinario in uso sia vetusto e fortemente usurato perché viene sottoposto ad un carico di lavoro eccessivo che comporta avarie e problematiche di diversa natura. Negli ultimi anni la situazione è diventata sempre più critica, raggiungendo il paradosso con le avarie registrate a pochi giorni le une dalle altre, rispettivamente il 4 e l'11 dicembre con l'ultima l'altro ieri.
 
Due settimane fa si era verificato un problema all'attività sviluppatrice delle radiografie, mentre nelle due volte successive il guasto ha riguardato il tavolo ribaltabile che compone il macchinario ed il suo telecomando. Attualmente non è possibile eseguire la diagnostica radiografica per la rachide cervicale, dorsale e lombosacrale, la diretta addome e al torace e neanche le radiografie a costole, bacino e femore. Questi dati, però, riguardano la sospensione del servizio prolungata, o meglio, quella che perdura nel tempo al punto da rendere necessaria la comunicazione al 118 e agli altri ospedali ma ci sono anche stop del macchinario che durano mezz'ora o meno e che sono strettamente collegati al suo surriscaldamento.

In ogni caso l'odissea del reparto di Radiologia ha visto persino la carenza di pellicole per la macchina, come lo scorso 27 giugno, data in cui fu anche stilato un documento da parte del personale sanitario dove veniva segnalata la «deportazione dei radiologi all'Ospedale del Mare» che determinava ulteriori disagi nel reparto già carente dal punto di vista strutturale. Le disfunzioni della Radiologia nell'ospedale di frontiera, che conta un numero di accessi secondo solo al Cardarelli, è finita anche sul tavolo del Consiglio regionale. «A novembre dello scorso anno, dopo un sopralluogo, avevamo denunciato in un'interrogazione le gravi criticità del presidio ospedaliero con strumentazione obsoleta e malfunzionante - fa notare Valeria Ciarambino, consigliera pentastellata - il radiografo andava assolutamente sostituito ma nulla è stato fatto e lasciare un nosocomio con 60mila accessi annui senza un radiografo funzionante, vuol dire davvero mettere a rischio la vita delle persone».
 
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