Quotidiano degrado alla Duchesca, i turisti alle prese con le cataste di rifiuti

Grossi cumuli di rifiuti alla Duchesca
Grossi cumuli di rifiuti alla Duchesca
di Antonio Folle
Martedì 1 Maggio 2018, 20:27
2 Minuti di Lettura
Storie di ordinario degrado alla Duchesca. Le montagne di rifiuti hanno invaso completamente il quartiere, rendendo difficoltoso anche il semplice passaggio pedonale. La scena di alcuni turisti alle prese con i grossi cumuli e costretti a fare lo slalom tra i sacchetti è forse emblematica delle difficoltà che si stanno vivendo ultimamente in quasi tutta la città. 

«Quello che si vede oggi alla Duchesca - ha affermato Alfredo di Domenico, conosciuto da tutti come Bukaman - non ha nulla a che fare con la crisi dei rifiuti che si sta registrando in città. È praticamente storia quotidiana. A poche decine di metri dalla statua di Garibaldi ci sono montagne di sacchetti che ingombrano il passaggio, rendendo impossibile anche camminare a piedi. Sono veramente desolato nel vedere che la nostra città offre uno spettacolo simile a chi viene a farci visita - ha proseguito il supereroe delle buche - credo che l'amministrazione comunale debba cominciare seriamente ad occuparsi di questo problema. Ciro Scarciello - ha poi concluso in riferimento alla vicenda del salumiere-coraggio - non ha resistito ed è andato via. La montagna di monnezza, invece, rimane».

Il tentativo di porre un argine alla situazione di degrado con la riapertura del parcheggio gestito da Anm e con l'ultima recente bonifica da parte degli uomini di Asìa è miseramente fallito. Anche la morsa delle forze dell'ordine si è lentamente allentata. A pochi passi dai grossi cumuli di immondizia, che fanno vergognosamente capolino all'ombra della statua dell'Eroe dei Due Mondi, il mercatino del falso - uno dei più grandi della città - gestito dagli extracomunitari continua a prosperare. 

Magliette, pantaloni e scarpe rigorosamente contraffatte di giorno e spaccio di droga di notte. Per la Duchesca non sembra esserci pace. La pur resistente comunità cinese ha preferito abbandonare la zona, migrando in massa a Gianturco e lasciando un vuoto che è stato prontamente richiuso da chi vende merci di ogni tipo praticamente sotto agli occhi dei vigili urbani che, nonostante i blitz effettuati di tanto in tanto, sono impotenti a contrastare un fenomeno di tale portata. I grossi cumuli di immondizia che troneggiano, e che simboleggiano una vera e propria sconfitta per lo Stato, sono proprio il risultato del quotidiano mercato del falso, l'unico ammortizzatore sociale per centinaia di extracomunitari i quali, a loro volta, rappresentano l'ultimo anello della catena dei clan della zona. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA