Protesta del personale all'Orientale
bloccato il rinnovo contratti

Protesta del personale all'Orientale bloccato il rinnovo contratti
di Rossella Grasso
Martedì 15 Gennaio 2019, 16:26 - Ultimo agg. 16:44
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Da qualche giorno il personale tecnico, bibliotecario e amministrativo dell'Università L'Orientale di Napoliè in protesta. Denunciano le inadempienze contrattuali a seguito della sottoscrizione del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro siglato il 19 aprile 2018. Secondo i lavoratori da quella data per legge (art. 7 comma 4 - Ccnl 2016/18) entro 30 giorni da quella firma sarebbero dovute essere convocati i rappresentanti delle sigle sindacali per l'avvio delle trattative per il rinnovo del contratto. Una convocozione molto attesa dai lavoratori che si ritrovano con un contratto fermo al 2010. «Gli amministratori dell'Università ci hanno detto che ci sono dei problemi e non hanno fatto altro - dice Gaetano Di Palma, lavoratore dell'Orientale e rappresentante di Fgu Gilda - Nel nuovo contratto applicato c'è stato un aumento di 14 euro al mese sul nostro stipendio. Ma la parte importante del contratto decentrato di ateneo è l'indennità accessoria,la parte più cospiqua dell'aumento previsto».
 


A oggi i lavoratori ancora non conoscono l'ammontare di questo fondo per gli aumenti. Dopo segnalazioni, richieste e proteste a cui non sono seguite risposte ufficiali, i lavoratori sono riusciti a incontrare ieri il rettore Elda Morlicchio e il direttore generale Giuseppe Giunto. «Ci hanno detto che non si può ancora procedere con la costituzione di questo fondo - ha detto Carmine Bottillo, lavoratore dell'Orientale e rappresentante Flc Cgil - perchè ci sono stati alcuni rilevi ministeriali tra cui anche quelli che riguardano alcune spese per il personale tecnico amministrativo e fino a quando non verrà risolto questo problema non si potrà quantificare il fondo. Addirittura ci hanno detto che potrebbe essere anche il caso in cui dobbiamo giustificare non solo queste spese ma hanno paventato anche la possibilità di dover restituire quello che abbiamo speso». Per questo motivo i lavoratori riunitisi oggi in assemblea hanno deciso di rimanere in stato di agitazione per far valere le loro ragioni.

Il rettore Elda Morlicchio ha ribadito di voler andare incontro alle richieste dei lavoratori. «Ho sempre mostrato la massima attenzione e sensibilità nei loro confronti - ha detto - anche nella consapevolezza di una situazione difficile venutasi a creare dal blocco pluriennale del rinnovo del contratto. Abbiamo un problema che riguarda il punto di partenza da chiarire per poter avviare una contrattazione. Questo punto di partenza è costituito da una revisione del fondo per il trattamento accessorio. Una revisione che possa rispondere anche alle obiezioni che ci sono pervenute da un controllo di routine da parte di una commissione del Ministero dell'Economia e della Finanza. Se non si chiarisce prima questo punto di partenza, qualsiasi discussione intorno a un tavolo finisce per non avere utilità. Auspico che presto possiamo riprendere un dialogo che in questo momento sembra essersi interrotto e dare loro risposte piene». Il rettore rassicura però che non appena saranno risolti questi problemi al personale sarà corrisposto tutto il dovuto. 

Intanto i lavoratori hanno intenzione di portare avanti nei prossimi giorni la loro protesta in maniera legittima ma creando disservizi. «Creeremo dei danni all'amministrazione con qualche blocco di attività e sciopero - ha detto Antimo De Luca, lavoratore dell'Orientale e rappresentante dell'Uil Rua - Abbiamo intenzione di procedere anche legalmente con una denuncia per condotta antisindacale». «La protesta e il disservizio fanno parte dei diritti dei lavoratori - risponde Morlicchio - voglio solo ricordare loro che non è possibile interrompere attività quali lezioni o esami perchè noi siamo un pubblico esercizio».

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