Portici, sequestrati gli atti della piscina. La Corte dei Conti: danno erariale

Portici, sequestrati gli atti della piscina. La Corte dei Conti: danno erariale
di Maurizio Capozzo
Sabato 25 Febbraio 2017, 10:19
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PORTICI - C’è una indagine della Corte dei Conti dietro il blitz della guardia di finanza che nel palazzo comunale di via Campitelli ha acquisito tutto il carteggio relativo alla concessione della piscina comunale. Le fiamme gialle, su disposizione del sostituto procuratore generale, Ferruccio Capalbo, hanno prelevato al municipio gli atti e la corrispondenza intercorsa tra l’Amministrazione comunale e la società «Aquilsport srl» di Sant’Antimo, amministrata dall’architetto Aniello Cesaro. Sotto la lente di ingrandimento della magistratura contabile ci sarebbe una ipotesi di danno erariale legata all’inadempimento degli obblighi assunti dalla concessionaria verso l’Istituto per il Credito Sportivo. Ma la guardia di finanza ha acquisito anche tutti gli atti relativi ai pagamenti dei canoni di concessone, fermi oggi al dicembre 2015 mentre non risultano versati nelle casse comunale quelli per il 2016 ed il primo semestre 2017. 

I problemi erano venuti alla luce non appena insediatosi il commissario straordinario subentrato al sindaco sfiduciato, Nicola Marrone. In sede di predisposizione del nuovo bilancio di previsione e di verifica del consuntivo, di fronte alla voragine trovata nei conti comunali, il viceprefetto Roberto Esposito aveva deciso di vederci chiaro, anche perché si profilava la dichiarazione di dissesto. E così, tra i vari accertamenti, aveva avuto modo di appurare non solo i mancati pagamenti dei canoni concessori per il 2015 e 2016, ma si era visto recapitare nel frattempo anche una diffida da parte dell’Istituto per il Credito Sportivo, che minacciava azioni di recupero verso il Comune, garante attraverso una fidejussione, del prestito concesso alla società di Cesaro. Secondo il pm contabile sarebbero proprio questi mancati introiti da parte del Comune per i canoni non versati e gli inadempimenti segnalati dal Credito Sportivo a far scattare l’indagine sul presunto danno erariale. 

Negli atti trasmessi al pm Capalbo si cerca di capire di chi siano eventuali responsabilità per le irregolarità emerse nei pagamenti e che avrebbero dovuto indurre l’Amministrazione ad attivare meccanismi di recupero o, comunque, previsti dal contratto di concessione. Nessun commento sulla vicenda da parte della Aquilsport, che nel dicembre scorso aveva chiarito, dopo le diffide del Credito Sportivo, di aver trovato un’intesa volta a rientrare del debito anche attraverso una rinegoziazione del mutuo. Il Comune, da parte sua, aveva imposto come condizione per avviare qualunque forma di trattativa il pagamento dei canoni arretrati. Tanto che le rate 2015 sono state saldate dalla concessionaria con due versamenti del primo dicembre 2016 e del 7 febbraio scorso. Restano ancora scoperti i canoni 2016 e quello relativo al primo semestre del 2017 che non risultano ancora versati nelle casse municipali. In queste ore gli uffici di via Campitelli stanno valutando, anche alla luce degli ultimi sviluppi,le iniziative da intraprendere nei confronti della società di Sant’Antimo. Il contratto tra Comune e Aquilsport risale al 2005, quando l’Amministrazione, con sistema del project financing, decise di realizzar l’impianto per il nuoto a ridosso dello stadio San Ciro, che sarebbe stato poi gestito in concessione dalla società provata. La piscina venne realizzata a tempo di record, divenendo nel giro di poco un punto di riferimento di tutti gli sportivi della zona vesuviana. 
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