Troppo traffico a Napoli, stop all'autobus per il Monaldi

Troppo traffico a Napoli, stop all'autobus per il Monaldi
di Pierluigi Frattasi
Sabato 3 Novembre 2018, 08:00
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«C'è troppo traffico tra Cappella Cangiani e via Bianchi, ripristinare la linea bus 150 fino al Monaldi sarebbe dannoso per la maggioranza dell'utenza e richiederebbe risorse che al momento non ci sono. Per raggiungere l'Ospedale dei Colli, invece, si può cambiare con le altre linee bus, con passaggi ogni 30 minuti». L'Anm gela il Comune: nessun dietrofront sui tagli alla linea bus 150, che collega piazza Garibaldi alla Zona Ospedaliera, e che dal primo luglio scorso non arriva più al Monaldi, ma si ferma al Cardarelli, costringendo cittadini e pazienti, anche oncologici, a scendere dal pullman e cambiare con altre linee, aspettando ogni volta più di mezz'ora. Si tratta di una delle linee bus più frequentate della città. Sono circa 3mila i passeggeri che ogni giorno usufruiscono della 150 (l'1,2% di tutti i viaggiatori), secondo i dati di giugno dell'Anm. Da qui, le proteste dei cittadini per riattivare il percorso fino al Monaldi. Richieste di chiarimenti all'azienda, in tal senso, sono arrivate anche dal presidente della commissione Trasporti Nino Simeone e dal vicepresidente dell'VIII Municipalità, Salvatore Passaro. «Non ci risulta a Largo Cangiani un traffico così superiore ad altre zone della città - commenta Simeone Ma anche se fosse, non sarebbe un buon motivo per tagliare il tragitto del bus. In futuro, allora, dovremmo aspettarci la soppressione di tutte le linee che passano in zone trafficate?».
 
«La modifica del percorso della 150 è scritto nella nota di Anm - è scaturita dalla necessità di garantire la regolarità al servizio che ha sempre risentito enormemente delle complicazioni viabilistiche tuttora in atto lungo via Montesano, l'intersezione nota come Cappella Cangiani e via Leonardo Bianchi. Con tempi di percorrenza che raggiungevano le 2 ore in alcune fasce orarie - per consentire la pausa agli autisti ai capolinea Monaldi e Garibaldi e che erano causa di inaffidabilità del servizio con perdite di continuità e regolarità». Dopo uno studio sui flussi, fatto prima dell'estate, l'Anm ha riscontrato che la maggior parte della domanda riguardava il tratto Arenella-Cardarelli. Nel piano estivo dei tagli, quindi, la Linea 150 è stata limitata al Cardarelli, scelta poi confermata alla ripresa di settembre. In alternativa, l'azienda ha potenziato le altre linee. «Alla fermata Policlinico in via Pansini, tra maggio e settembre scrive Anm - è stata raddoppiata l'offerta per la Linea 143 (+110% delle corse, con una frequenza di 25 minuti). La C44 ha frequenza di circa 30 minuti. A queste si aggiunge il collegamento assicurato dalla C76 tra Policlinico e Monaldi». C'è, poi, la Linea 1 del metrò, ricorda l'Anm, che «collega in circa 25 minuti Piazza Garibaldi con le stazioni Policlinico e Colli Aminei». E sottolinea, infine, che la 150 «serve anche le zone del Centro Direzionale, dell'Arenella e di via Bernardo Cavallino che hanno senz'altro beneficiato del taglio del percorso». Grazie alle modifiche, aggiunge, «il numero di corse della 150 a settembre, rispetto a giugno, è aumentato del 20%». «Siamo scettici sui risultati di questi potenziamenti commenta Simeone Ieri la 150 era in esercizio solo con 3 vetture sulle 4 previste. Delle 2 della C44, una era impiegata sulla C33, mentre la 143 viaggiava con 2 mezzi, invece di 3. Ho verificato personalmente per tre giorni consecutivi attese intollerabili alla fermata Policlinico, con grossi disagi per molti anziani che dovevano andare in ospedale per le cure o i controlli».

Ma l'Anm non fa passi indietro: «Il ripristino del percorso della 150 fino al Monaldi conclude la nota - con le attuali condizioni di traffico che potrebbero addirittura aggravarsi per gli interventi previsti su via Guerra e via Santa Croce all'Orsolona, è una soluzione dannosa per la maggioranza dell'utenza, in quanto pregiudicherebbe l'affidabilità del servizio, sia in termini di frequenza che di regolarità, pur garantendo ad un'utenza numericamente marginale il collegamento diretto con l'ospedale Monaldi. È chiaro che, in caso di ripristino, l'aggravio delle condizioni di esercizio dovute all'andamento del percorso in una zona ad elevata densità di traffico richiederebbe l'innesto di ulteriori risorse che allo stato non sono disponibili».
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