Stazione elettrica a Fuorigrotta, dialogo aperto: «Progetto all'avanguardia»

Stazione elettrica a Fuorigrotta, dialogo aperto: «Progetto all'avanguardia»
di Pierluigi Frattasi
Martedì 16 Ottobre 2018, 11:00
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Rimettere a nuovo la rete elettrica per dire addio ai blackout, ma anche come opportunità di restyling di piazze e strade di Napoli, a cominciare da La Loggetta, dove sorgerà la nuova stazione che servirà l'area occidentale e il Lungomare. L'hanno spiegato ieri pomeriggio i tecnici di Terna ai cittadini di Fuorigrotta, riuniti nel centro sociale del rione per un Open Day organizzato dalla società. Non sono mancate, però, le proteste degli abitanti, in strada con striscioni, cori e fischietti. Mentre mamme e bambini hanno indossato t-shirt con slogan di contestazione. Toni a tratti accesi, ma l'incontro si è svolto nel solco della correttezza, e con un'unica parola d'ordine che si è data Terna, ossia il «dialogo col territorio». Domenica sera, intanto, è previsto un nuovo incontro dei comitati del Rione.

«Abbiamo voluto organizzare questo incontro pubblico ha spiegato Adel Motawi, dirigente Terna, affiancato dal progettista Vitantonio Di Dio per tranquillizzare la cittadinanza. Questo progetto è stato studiato molto approfonditamente. Perché si è scelta un'area urbanizzata per la stazione? Non è la prima che si trova in città. Il fatto è che la stazione deve essere al centro rispetto alla zona che rifornisce. Più si allontana, più bisogna allungare gli elettrodotti, aumentando le perdite e riducendo l'efficienza. Riteniamo di aver fatto il progetto migliore, tenendo dentro sicurezza, continuità, affidabilità, al minor costo del servizio elettrico. La rete elettrica attuale di Napoli è vecchia. La città è cresciuta rispetto a 50 anni fa. I lavori per rifare la rete sono necessari per scongiurare futuri blackout. Il progetto è già autorizzato. Però ci sono dei margini per renderlo il meno impattante possibile. Noi abbiamo bisogno dell'aiuto del Comune e dei cittadini, che possono darci utili suggerimenti.
 
La Stazione Elettrica sorgerà in via Mario Gigante, in un'area fino a un anno fa occupata da un parcheggio e in precedenza adibita alla coltivazione di rose e tulipani. I lavori da 40 milioni saranno fatti in lotti. I primi a partire saranno quelli dell'elettrodotto, che si dipanerà per 11,5 km da Agnano a via Caracciolo. L'ipotesi è di cominciare da via Beccadelli, dove il Comune ha già programmato altri lavori. Nei primi mesi del 2019 dovrebbe essere pronto il progetto, che sarà diviso in tratte. Poi ci vorranno 2 anni di lavori. «Nessun accavallamento con le Universiadi», assicurano da Terna. Tempi più lunghi per la Stazione Elettrica, che è in fase di progettazione esecutiva. Non avrà operatori, ma sarà controllata in remoto. I prossimi passi saranno i sondaggi geognostici e il progetto costruttivo.

«Siamo contrari alla realizzazione della stazione elettrica a La Loggetta spiega l'avvocato Maurizio Maiella ma non a che si costruisca l'impianto in sé. Semplicemente, non vogliamo che sia fatto qui e siamo pronti anche a una class action. Il Rione ha tanti problemi di smog e ospita già la cabina elettrica dell'Enel. Avevamo chiesto di spostare la stazione altrove, alle spalle di Monte Sant'Angelo, per esempio, o ad Agnano, dove non ci sono le case. Da quando circola la notizia, le agenzie immobiliari hanno cominciato a svalutare le case del 30%. Chiederemo al Comune di fare un tavolo tecnico e verificare tutto. Si facciano anche le indagini geologiche».
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