Napoli, stadio Collana senza pace: chiuso da due anni, è ancora braccio di ferro Regione-Giano

Napoli, stadio Collana senza pace: chiuso da due anni, è ancora braccio di ferro Regione-Giano
di Gianluca Agata
Martedì 20 Novembre 2018, 07:00
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L'orologio scandisce i giorni senza soluzione di continuità. Il 25 gennaio 2019 saranno due anni dalla chiusura del Collana sempre più monumento all'incuria e per ora sulla strada del triste destino già percorso dal Mario Argento. Ancora lo sport mortificato da burocrazia e interessi di parte. Un bacino di ottomila persone che assiste alle schermaglie tra la Giano, legittima affidataria dell'impianto che fa capo tra gli altri a Fabio Cannavaro e al costruttore Paolo Pagliara, la Regione Campania, che dopo aver firmato la convenzione non ha ancora consegnato le chiavi dell'impianto, e gli sportivi che da tempo spingono affinché si comincino i lavori per bloccare una impasse che dura ormai da troppo tempo.
 
Di carte ormai il Collana potrebbe essere sepolto. I Verdi con Francesco Borrelli e Rino Nasti hanno presentato un esposto-denuncia ai carabinieri del Vomero sullo stallo in essere. «Temiamo una mega-truffa e faremo di tutto per salvaguardare gli sportivi - dissero in occasione della presentazione della denuncia - Abbiamo chiesto alla Procura che si verifichino le condotte poste in essere dalla società affidataria dell'impianto, la Giano srl, le cause dei ritardi e se sia stato attivato il relativo canone annuo di riscossione. Chiediamo altresì di verificare se si siano configurati i presupposti per la revoca dell'affidamento». Secondo caposaldo della battaglia le interrogazioni degli onorevoli Doriana Sarli, già presentata, e Paolo Siani, prossima ad essere presentata, per portare la questione sul tavolo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport Giancarlo Giorgetti con la speranza che lui, o chi per lui, possa fare una visita al Collana.

L'ultimo incontro in Regione tra il vicecapo di gabinetto Almerina Bove, il direttore generale per le risorse strumentali, Silvio Uccello, il commissario straordinario dell'Agenzia per le Universiadi Gianluca Basile e i rappresentanti della Giano sembrava avesse smosso qualcosa con la Giano che aveva lamentato, dopo aver effettuato diversi sopralluoghi con propri tecnici, le pessime condizioni dell'impianto. Necessarie risorse aggiuntive rispetto ai 7 milioni previsti. «La Giano sta individuando, d'intesa con la Regione Campania e con l'Aru, una possibile risoluzione a tutte le problematiche tecnico-giuridiche - dice Pagliara - condividendo il programma degli interventi a farsi, al fine di poter definire quanto prima la fase relativa alla consegna dell'impianto sportivo, considerata la particolare importanza e l'enorme bacino di utenza del Collana. Anche l'assessorato allo Sport del Comune di Napoli si è reso parte attiva, organizzando diversi incontri con i vari dirigente degli uffici preposti, volti a una rapida riapertura dell'impianto vomerese».

Dopo flash mob, scioperi, stati di agitazioni, gli sportivi tengono alta la guardia ed è partita una diffida delle associazioni alla Regione a proseguire lo stato di stallo: o si consegna l'impianto subito, oppure si procede alla revoca. «La Regione - è la posizione di Francesco Borrelli - deve comprendere che non esistono motivazioni che giustifichino le richieste di Giano ed i suoi ritardi. C'è l'obbligo del rispetto del bando per cui ogni variazione è discriminante nei confronti dei partecipanti alla gara ed anche di altre società che non hanno partecipato a causa delle clausole restrittive del bando. Ogni eventuale concessione alla Giano è illegittima ed è soggetta a revoca e rappresenterebbe abuso di ufficio».
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