Collana, le associazioni sportive manifestano per la riapertura dello stadio

Cuomo, De Luca, Borriello
Cuomo, De Luca, Borriello
di Diego Scarpitti
Martedì 8 Gennaio 2019, 12:48
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Anno nuovo, vecchi (irrisolti) problemi. Degrado generalizzato, stato di abbandono evidente, mancato adeguamento sismico e carenza di certificazioni di legge, criticità diffuse. Non basterebbe un elettroshock per riattivare dallo stato comatoso e catatonico il vetusto e decadente stadio Collana, chiuso ormai da due anni (da qui a breve si celebrerà il triste e ferale anniversario il 25 gennaio), interdetto alla fruizione collettiva. Per imprimere un cambio di passo e provare a dare una svolta alla vexata quaestio la manifestazione in piazza Quattro Giornate indetta dalla V Municipalità Vomero-Arenella. «Da avviare nel più breve tempo possibile», sono stati annunciati il 28 dicembre 2018 lavori urgenti di ristrutturazione, rifunzionalizzazione e messa in sicurezza dell'impianto da parte della Regione Campania, proprietario dello stadio collinare. La delibera della Giunta regionale specifica che la riqualificazione dovrà avvenire con risorse regionali utilizzate dal Commissario per le Universiadi 2019 per la parte esterna (pista, campo di gioco, illuminazioni) e con risorse a carico della Giano srl per la parte interna (spogliatoi, palestre, servizi, impianti). E su questo punto nascono dubbi e perplessità avanzate da molti.

«In tanti, Comune, Città Metropolitana, associazioni, sportivi, cittadini, studenti, hanno raccolto l’appello della V Municipalità, per un momento pubblico di conoscenza ed approfondimento sulla questione stadio Collana. Tante le notizie che si sentono e si leggono in merito ad accordi raggiunti, nel chiuso delle stanze e a rischio di nuovi scenari burocratici, circa la esecuzione dei lavori a farsi con una partecipazione pubblica (Regione) / privata (Giano Srl), apparentemente in contrasto con i dettami del bando e dell’iter processuale di assegnazione», rileva Paolo De Luca, presidente della V Municipalità, che rilancia la sua proposta. «Siamo a favore di un percorso di trasparenza e condivisone fino ad oggi del tutto mancante ed in tal senso sollecitiamo la costituzione di un tavolo interistituzionale di confronto (aperto alle associazioni sportive), che miri ad allontanare le nubi che aleggiano sulla vicenda ma che soprattutto abbia quale interesse primario la restituzione dello stadio Collana ai cittadini ed agli sportivi nel più breve tempo possibile. Questo l’impegno assunto. No agli inciuci, viva lo sport».

Alla manifestazione presente Ciro Borriello, assessore allo sport della giunta de Magistris, non convinto della decisione prospettata da Palazzo Santa Lucia. «Solleviamo l’attenzione sul caso Collana a due anni dalla chiusura dell’impianto. Non entro nel merito del bando. Chiedo chiarezza. La commistione tra pubblico e privato, purtroppo, non porta molto lontano, perché questa soluzione può generare dei contenziosi. Chiediamo, quindi, chiarezza su quelli che sono gli interventi, perché vogliamo che lo stadio vomerese venga riaperto». Borriello prova ad interpretare l’idem sentire di quanti hanno aderito al sit-in. «La priorità è la riapertura quanto prima. Attenzione però una volta partiti i lavori: non vorrei che il primo ricorso al Tar blocchi tutto per mancanza di chiarezza. Se la Regione ha destinato 5 milioni di euro, -continua nel suo intervento l’assessore comunale- ne potrebbe impiegare altri 2 per le Universiadi, in modo da mettere a posto la struttura: era questa la nostra prima proposta. Poi vediamo come gestire il Collana. Sulla tempistica dei lavori al momento non è stato fornito un cronoprogramma».
 
 

Esprime la sua il consigliere comunale Mario Coppeto. «Lo stadio Collana rientra tra gli impianti sportivi che ospiteranno a luglio le Universiadi 2019. Una buona notizia. In tanti abbiamo chiesto che ciò accadesse. Ci sono documenti pubblici approvati in consiglio comunale che lo affermano. Saranno impiegate risorse economiche per rendere il complesso sportivo praticabile ed in sicurezza». Non mancano, però. gli interrogativi. «Questo significa che il contratto tra la Regione e la società che dovrà gestire in futuro il Collana sarà annullato? Rescisso? Altrimenti appare molto strano che con i soldi pubblici il Collana sarà rimesso in sicurezza e dopo i privati lo gestiranno senza investire un euro. Questo non deve accadere: il Collana resti pubblico!». Ascolta, riflette, ragiona Aldo De Chiara, magistrato di lungo corso, avvocato generale a Salerno, nonché procuratore aggiunto a Napoli, insieme a Carmine Sgambati, presidente della commissione sport del Comune, Salvatore Pace, vicesindaco della Città Metropolitana, le associazioni in rappresentanza della pallanuoto, atletica, scherma, calcio, nuoto, attrezzistica, pesi e pattinaggio.

«La storia non smette mai di offrire colpi di scena! Siamo tutti molto preoccupati per le sorti dell'impianto. Prima esce di scena Ferrara, poi Cannavaro, i cui nomi sono stati garanzia dei requisiti sportivi richiesti dal bando, poi la Regione addirittura contribuisce per cinque milioni alla ristrutturazione dell'impianto che verrà gestito dall'aggiudicatario, senza nulla chiedere in cambio nella delibera: non un aumento del canone, non una compartecipazione nella gestione, nulla!», osserva scettico Sandro Cuomo, oro alle Olimpiadi di Atlanta’96. «Un vero inspiegabile regalo che, a saperlo prima, avrebbe potuto invogliare anche altre compagini a partecipare al bando. Un vero pastrocchio e più si va avanti, più si pastrocchia, con un solo denominatore comune: Giano (o quel che ne è rimasto). Ribadisco che non ho nulla contro Giano: pensavo si trattasse di una gara di affidamento a privati». Evidente la delusione di chi in precedenza aveva partecipato e vinto e poi è stato «escluso per un banalissimo vizio di forma discutibilmente pertinente». Busillis ed enigma. «Stiamo assistendo a braccia conserte ad un totale stravolgimento dei principi  sostanziali dettati dal bando: concorso di fondi pubblici alla realizzazione delle opere mai ipotizzato nel bando; sostanziale modifica dei requisiti sportivi obbligatori per l'ammissione alla gara; deroga ad ogni scadenza temporale riguardo inizio lavori e consegna delle chiavi dell'impianto (affidamento sottoscritto tra le parti a luglio scorso e, dopo sei mesi, ancora non si è mosso nulla)», prosegue Cuomo, desideroso «che l'impianto torni al servizio della città al più presto, attraverso un percorso trasparente, legittimo e coerente segnato dalle istituzioni: tre concetti imprescindibili ma che si fatica a percepire in questa vicenda».

Infine il ct della Nazionale italiana di spada lancia la sua proposta. «La costituzione di un comitato di associazioni, per vigilare sulle garanzie offerte alle stesse nei tavoli di lavoro che verranno istituiti: penso sia doveroso riconoscerci un ruolo pubblico da parte delle istituzioni». Sposa in toto la linea di Cuomo il presidente della Cesport Giuseppe Esposito. «L’accordo tra pubblico e privato, a mio parere, non ha alcuna  regolarità giuridica senza la presenza e la firma delle associazioni». Il 2019 è appena iniziato e il 3 luglio scatteranno i Giochi universitari…..
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