Napoli, la vergogna del parcheggio in doppia fila: traffico in tilt

Napoli, la vergogna del parcheggio in doppia fila: traffico in tilt
di Paolo Barbuto
Martedì 16 Novembre 2021, 00:03 - Ultimo agg. 18:39
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Basta una sola auto in doppia fila per dimezzare il flusso del traffico: lo spazio della carreggiata si riduce, le auto in transito sono costrette a deviare, le code si allungano, la paralisi del traffico diventa immediata. Se, invece, le auto in doppia fila sono dieci, venti, anche quaranta (tante ne abbiamo contate ieri alla Riviera di Chiaia, ad esempio, o a via Epomeo a Soccavo), allora il caos diventa ingestibile, proprio come succede nella nostra città. C’è un documento al Comune di Napoli, si chiama Pums, piano urbano di mobilità sostenibile, è stato realizzato, molti anni fa, dall’allora assessore Mario Calabrese. Si tratta di un documento nel quale si osservano i punti critici del traffico e si ipotizzano soluzioni: al tema della doppia fila killer della mobilità, è dedicato ampio spazio. C’è perfino una mappa con le strade identificate dallo staff che studiò la questione: la soluzione sarebbe il presidio fisso da parte dei vigili ma la soluzione è impraticabile perché la polizia municipale non ha un organico tanto vasto da consentire una presenza puntuale in ogni strada di Napoli (quasi tutte) dove si fermano i pirati del parcheggio.

A dire la verità i vigili provano a dissuadere i pirati del parcheggio. Dal comando della polizia municipale snocciolano dati che comprendono 460mila multe per la sosta elevate solo nel 2021. Ma quelle multe servono a poco perché a Napoli non le paga quasi nessuno; la percentuale di riscossione, in questo momento, si attesta intorno al 30%, significa che pagano solo poche persone perbene, tutti gli altri si fanno beffa delle norme, delle multe e del caos che provocano. Insomma, i vigili per presidiare le strade non ci sono, la censura civile non esiste perché nessuno si prende la briga di andare a spiegare al concittadino che non si parcheggia in doppia fila, di alternative non ne esistono. E la questione, a Napoli, viene considerata talmente normale che qualche anno fa venne lanciata addirittura una app per lo smartphone chiamata in modo ironico “Mo Veng”, ora arrivo.

L’idea era quella di raccogliere l’iscrizione del maggior numero di utenti possibile: chi trovava l’auto bloccata doveva semplicemente inserire il numero di targa di chi aveva lasciato l’auto in doppia fila e, nelle aspirazioni degli sviluppatori, sarebbe arrivato un segnale al teppista del parcheggio che sarebbe dovuto correre a liberare i malcapitati bloccati. Ieri abbiamo provato a cercare quell’app, non ce n’è più traccia: è affogato nel caos del traffico pure il progetto telematico. 

Nell’ultima settimana, la città di Napoli ha registrato un aumento del traffico, rispetto ai giorni del pre-pandemia, pari al 48%. Il dato è registrato dalla mappa di mobilità City Analitics, sviluppata da EnelX e da Here. Il sistema rileva quotidianamente i flussi di traffico in ogni zona d’Italia e li paragona con i movimenti che venivano registrati prima del marzo 2020, il giorno in cui il nostro modo di vivere è drasticamente cambiato con il lockdown. Il traffico cresciuto quasi del 50% a Napoli è un record nello Stivale. A Roma l’aumento si ferma al 24%, a Firenze è al 20, a Milano è al 9 per cento. C’è il caso limite di Torino dove il traffico è addirittura diminuito del 21% secondo i dati della piattaforma telematica. L’unica città che s’avvicina ai numeri di Napoli è Palermo che, però, si ferma a una crescita stimata al 44%. Insomma, se ce ne fosse bisogno, anche l’occhio vigile dal satellite si accorge di quel che quotidianamente accade nella capitale del Mezzogiorno d’Italia: il traffico stritola la vita dei cittadini.

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Ogni napoletano ha la sua esperienza personale sulla vergogna della doppia fila. La cronaca riporta eventi clamorosi come quello avvenuto nel dicembre del 2019, quando il bus della squadra belga del Genk, in viaggio verso lo stadio per l’andata della fase a gironi di Champions League, restò bloccato per via di un’auto in doppia fila che impediva i movimenti al gigante della strada. Le cronache di quel giorno raccontano lo stupore dei calciatori che, dai finestrini, scattavano foto al singolare evento. Sulla questione sono quotidiane le denunce dal consigliere regionale Francesco Borrelli che non smette di postare foto e di indignarsi quando la sosta selvaggia blocca autobotti dei vigili del fuoco o autoambulanze in emergenza. C’è anche una vastissima casistica di lamentele, con foto allegate, diffuse sui social, dai cittadini che non riescono più a sopportare la prepotenza dei pirati della strada.Le cose, però, non cambiano. A Napoli la doppia fila resta un’abitudine quotidiana, una pretesa: qualche settimana fa un bus dell’Anm restò bloccato a Mergellina perché c’era un’auto in doppia fila che impediva ai passeggeri di scendere. Quando l’automobilista arrivò e l’autista gli chiese ragione, la risposta fu un colpo di crick che mandò in frantumi il vetro.

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