La sfida dei comitati del Vomero: «Subito altre isole pedonali»

La sfida dei comitati del Vomero: «Subito altre isole pedonali»
di Valerio Esca
Domenica 23 Settembre 2018, 12:00 - Ultimo agg. 24 Settembre, 15:14
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Scendono in campo i residenti del Vomero contro il degrado, l'incuria e la movida selvaggia. Il comitato civico Vomero, il comitato Quiete Pubblica, il comitato di via Aniello Falcone e Vomero in Rete, nati spontaneamente come aggregazioni di cittadini in diverse zone del quartiere, si sono incontrati per definire ed attuare insieme iniziative comuni a tutela del territorio, per «risultare - dicono - ancora più incisivi nell'azione di difesa e valorizzazione del quartiere collinare».

«Il Vomero è diventato invivibile» sostengono, «anche se adesso con il cambio del capitano dei vigili urbani (Gaetano Frattini, ndr) c'è maggiore presenza e attività sul territorio». Ma questo è solo un abbrivo. I comitati mettono in fila le criticità: cattivo utilizzo delle aree pubbliche, dei parcheggi, mancato controllo sulla movida, mancato rispetto delle regole su tutto il territorio, sporcizia, occupazione suolo no stop, Zone a traffico limitato e aree pedonali da implementare in altri spazi. I comitati lamentano «l'assenza di una visione strategica di sviluppo del quartiere» e ne registrano al tempo stesso «un progressivo ed allarmante degrado che ha compromesso la storica vivibilità del quartiere».
Secondo i residenti il semplice rispetto delle regole dovrebbe di per sé garantire un accettabile livello di vivibilità, mentre al contrario «in modo singolare - rimarcano - si soprassiede inspiegabilmente sull'applicazione di norme di legge che spesso, prima ancora della civile convivenza, sono poste a presidio della sicurezza ed incolumità delle persone». Nell'ambito della discussione sono stati evidenziati alcuni degli elementi che maggiormente penalizzano la vita dei residenti: come il boom della nascita di fast food take away, con la conseguente invasione dei marciapiedi da parte dei clienti, o «il posizionamento, spesso indisciplinato, dei gazebo annessi alle attività commerciali (tutte dedite al cibo) nelle zone pedonali del quartiere che, diversamente, dovrebbero rappresentare un'opportunità per godere al meglio gli spazi urbani ed essere vetrina delle imprese del territorio» spiegano i comitati.

Il desiderio è quello di trovare un equilibrio soddisfacente per tutte le parti e migliorare l'attuale regolamento comunale che, da questo punto di vista, sembra perfettibile. Per questo motivo i comitati chiedono all'amministrazione di poter partecipare ai tavoli di concertazione per la regolamentazione e l'utilizzo degli spazi pubblici, producendo inoltre progettazioni ed approfondimenti che impediscano l'attuale stato di degrado. A costo zero per il Comune mettendo a disposizione le professionalità dei singoli rappresentanti dei comitati.

Tutto il Quartiere ha beneficiato dell'introduzione dell'ampia area pedonale che vede in via Luca Giordano e via Scarlatti le aree principali coinvolte: riqualificazione urbana, aumento della vivibilità, meta per il tempo libero, aumento del valore commerciale. Questa esperienza positiva può essere estesa anche ad altre aree, sia con l'ampliamento della zona pedonale che con l'introduzione di una Ztl che contenga al suo interno la zona pedonale e ne regolamenti l'accesso dei veicoli. Per quanto riguarda la movida i comitati sperano nella tenuta dei sistemi di controllo messi in campo nei mesi scorsi dai vigili urbani nella zona di via Aniello Falcone. Nonostante le criticità restino. In definitiva i comitati ritengono «fondamentale l'azione comune per la soluzione dei problemi che inficiano la vita di tutti e mettono in pericolo in particolare le giovani generazioni, spersonalizzando l'azione di supporto all'amministrazione, che negli ultimi tempi ha dato luogo a spiacevoli episodi di aggressione personale. L'auspicio è che il Comune e la Municipalità accolgano la proposta di partecipazione dei comitati che rappresentano la società civile e che oggi in forma consorziata offrono la loro professionalità al servizio del quartiere».
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