Cento scuole a rischio: test antisismici per 25 milioni di euro

Cento scuole a rischio: test antisismici per 25 milioni di euro
di Paolo Barbuto
Mercoledì 13 Giugno 2018, 12:42
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Sono 123 gli edifici scolastici napoletani che hanno bisogno di verifiche per la vulnerabilità sismica e che, probabilmente, avranno bisogno di lavori di adeguamento. Ma in questo elenco sono incluse solo le strutture che fanno capo al Comune, cioè scuole dell'infanzia, elementari e medie. Tutti gli altri edifici scolastici non rientrano nella gestione di Palazzo San Giacomo e seguono percorsi differenti. L'elenco viene fuori dalla documentazione predisposta per partecipare a un bando del Ministero dell'Istruzione che concede fondi per le verifiche di vulnerabilità sismica e l'eventuale progettazione di interventi.

Ogni municipalità ha fornito il proprio elenco; ogni elenco comprende la maggior parte delle scuole del territorio, in pratica non c'è scuola di Napoli per la quale non si ritiene necessario un intervento per l'adeguamento alle norme antisismiche. In totale la richiesta di fondi necessari al solo Comune di Napoli è di 24 milioni e mezzo di euro che, però, potrebbero diventare più di 26 se al bando venissero unite anche le richieste della nona municipalità che nel primo documento ufficiale non erano state ricomprese.
 
Gli elenchi vanno compilati in maniera certosina con un dettaglio che risulterà fondamentale per l'assegnazione dei fondi: l'anno di costruzione della struttura. Ecco, allora, che nella lunga sequenza di nomi e indirizzi, spuntano dettagli incredibili: si scopre, ad esempio, che diciotto scuole napoletane sono innestate all'interno di palazzi edificati prima del ventesimo secolo, la maggior parte risale all'800 ma ci sono scuole che vivono quotidianamente in palazzi antichissimi (e non sempre restaurati) realizzati nel 600 e nel 700. Il dettaglio sulle scuole più antiche della città, tutte nella prima municipalità, lo leggete nell'articolo in fondo a questa stessa pagina. Sappiate, comunque, che l'età media degli edifici scolastici napoletani è di settant'anni tondi, che la maggioranza delle scuole risulta edificata nella seconda metà del ventesimo secolo mentre dall'elenco non risulta nessuna scuola messa in piedi negli ultimi diciotto anni, cioè nel ventunesimo secolo, anche perché (questa la spiegazione che ci siamo dati) un palazzo costruito dopo l'anno 2000 non può che essere stato realizzato con tutti i crismi dell'antisismicità e quindi non ha bisogno di verifiche.

Dopo aver presentato i bando, che è scaduto il 5 giugno, il Comune dovrà rimanere in attesa delle verifiche. Il Ministero realizzerà una graduatoria nazionale nella quale avranno maggiore peso la zona sismica (che per Napoli è la numero 2) e la vetustà della struttura. Anche perché questi fondi non vengono destinati ad eventuali lavori ma semplicemente alle verifiche che dovrebbero chiarire se c'è bisogno di interventi. Il bando contribuirebbe anche alla progettazione dei lavori di adeguamento antisismico se ne fosse rilevata la necessità. Probabilmente a Napoli sanno già che ce ne sarà bisogno, tant'è vero che ognuna delle candidature presentate per le 123 scuole già prevede anche il costo della progettazione che è il più significativo, per quanto irrisorio di fronte ai lavori di adeguamento veri e propri.

Anche se la scuola più «antica» di Napoli si trova nella prima municipalità, il primato per la media di vetustà degli istituti scolastici spetta alla municipalità numero due nella quale l'età media dei palazzi che ospitano le scuole è di 110 anni. La nona municipalità è quella in cui gli edifici scolastici per i quali è stata presentata richiesta di verifica antisismica sono i più giovani della città: 48 anni in media.
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