Il ritorno del megastore: la Rinascente cerca casa a Napoli

Il ritorno del megastore: la Rinascente cerca casa a Napoli
di Maria Chiara Aulisio
Mercoledì 14 Novembre 2018, 06:30 - Ultimo agg. 10:25
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La Rinascente torna a Napoli. A dieci anni dalla chiusura avvenuta nel settembre 2008, i vertici dell'impresa commerciale più antica d'Italia, nata a Milano nel 1865, decidono di riaprire il mega store nel cuore della città che fa shopping. Le agenzie immobiliari sono già alla ricerca di una sede «prestigiosa» sulla base delle precise indicazioni arrivate da Milano: palazzo storico, circa 6mila metri quadrati a disposizione, zona centro. Via Toledo sarebbe l'ideale, la stessa area dove la Rinascente, poco lontano da Piazza Carità, in uno dei più belli e antichi palazzi della città, ha avuto sede per circa ottanta anni. «Dopo l'importante apertura del flagship store di Roma Tritone poco più di un anno fa, - dicono i responsabili della Rinascente - spinti anche dagli ottimi risultati dello storico store di Milano e contestualmente agli investimenti per gli imponenti progetti in corso a Torino e Firenze, abbiamo deciso di voler tornare a lavorare nella città di Napoli».
 
L'amministratore delegato Pierluigi Cocchini ha incontrato nei giorni scorsi, a Palazzo San Giacomo, il sindaco Luigi de Magistris che avrebbe espresso il proprio apprezzamento per questo imminente ritorno della Rinascente a Napoli. È chiaro che non potrà mai trattarsi di una operazione commerciale da chiudere nel giro di qualche settimana: la ricerca della sede richiederà inevitabilmente del tempo, poi bisognerà occuparsi della ristrutturazione e inevitabilmente della gestione di tutta la parte burocratica che circonda operazioni di questa importanza.

La vicenda della chiusura del mega store nel 2008 è complessa e prende le mosse dall'acquisizione da parte della Pirelli Immobiliare del patrimonio della Società Risanamento che rilevò la proprietà di gran parte dei fabbricati di corso Umberto e Piazza Garibaldi, via Depretis, piazza Municipio e via Guglielmo Sanfelice. Insieme con molti altri insediamenti immobiliari al corso Vittorio Emanuele e al Vomero. La società era anche proprietaria dal 2005 della Rinascente e decise di provvedere a un riassetto dell'impresa. L'idea era quella di trasferire il grande magazzino in un edificio in via Depretis per trasformarlo in un tempio dello shopping esattamente come quello di Milano e Roma. Per una serie di ragioni collegate a intoppi burocratici e difficoltà materiali nella gestione dell'operazione, la Rinascente decise di mollare e andare altrove privando la città di uno dei grandi magazzini più noti e forniti del paese.

D'altronde lo shopping napoletano affonda le sue radici nell'800, secolo in cui proprio la Rinascente trasformò il concetto di moda. In quell'epoca avere un sarto personale era un benefit irrinunciabile per il nobile napoletano: abiti su misura, stoffe pregiate e ben lontane dai materiali sintetici che ormai abbondano. Un'epoca elitaria destinata a tramontare con l'avvento dei grandi magazzini, nati in Francia ma arrivati ben presto anche da noi grazie a prodotti come Mele e Alle città d'Italia, ribattezzata poi da Gabriele D'Annunzio la Rinascente, da un'idea dei fratelli Bocconi. «Si dà inizio così a un processo di democratizzazione della moda, - raccontano quelli della Rinascente - attraverso il capo confezionato di grande tendenza ma reso più accessibile dal punto di vista economico».

Inevitabile il ritorno sul mercato napoletano, dunque, dove la Rinascente, chiudendo i battenti, si portò via un pezzo di storia legato alla moda e alla tradizione dello shopping all'ombra del Vesuvio.
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