«Noi, ostaggio del cantiere di via Marina invaso da erbacce e topi»

«Noi, ostaggio del cantiere di via Marina invaso da erbacce e topi»
di Pierluigi Frattasi
Domenica 13 Gennaio 2019, 15:00 - Ultimo agg. 14 Gennaio, 07:06
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«La strada lasciata a metà sarebbe una vergogna. Se non rifanno anche via Reggia di Portici, dopo tutto quello che abbiamo patito, facciamo la rivoluzione. Hanno lasciato le fogne a cielo aperto da anni, perché dopo i saggi nel sottosuolo non hanno mai richiuso le buche. I cantieri sono pieni di erbacce alte e di rifiuti. L'altro giorno ho visto i ratti camminare proprio sotto la scuola materna delle suore all'incrocio con via Gianturco. Abbiamo fatto tante denunce al Comune, ma nessuno fa niente». È un fiume in piena Marco Zamboni, titolare del distributore Unoil di via Reggia di Portici. «Qui il degrado è totale racconta Le recinzioni con le piogge di ottobre e novembre in molti punti sono cadute o volate addirittura via. Nessuno le ha ripristinate. Siamo abbandonati a noi stessi. Finire entro marzo? È impossibile, ci vorranno mesi. Basta guardare in che condizioni è il cantiere e se andate dopo il ponte, verso San Giovanni, è ancora peggio. Il sindaco venga a vedere come viviamo. Gli verranno i brividi. Dicono che siamo una città turistica, ma via Marina è la porta d'ingresso di Napoli e quando arrivano i visitatori per fare benzina, sono sconcertati».
 
«I negozianti e chi abita ai piani bassi incalza Cinzia Ferrara, residente della zona ormai convivono con la puzza da tre anni. In via Reggia di Portici hanno rifatto l'asfalto, ma manca la segnaletica e non c'è un attraversamento pedonale. Le fermate dei pullman sono poche e distanti. Ci hanno fatto vedere il progetto soltanto su internet, ma lo vedremo mai finito?». «Abbiamo già aspettato troppo, la pazienza è finita attacca Paolo Pellegrino, titolare della tabaccheria - In questa parte di via Marina non hanno fatto quasi niente. Dove sono i marciapiedi nuovi, i lampioni, le aiuole? Almeno chiudessero le fogne. I teloni di copertura sono volati via da tempo e adesso nei fossi ci buttano la spazzatura. Lasciare la strada a metà è una cosa che non sta né in cielo né in terra. La devono finire. I soldi che sono stati stanziati per fare tutto il lavoro dove sono finiti?. Per non parlare del traffico, le due rotonde non hanno risolto nulla. Anzi, dopo la chiusura di via Galvani, per svoltare devi arrivare fino a San Giovanni».

«Il traffico commenta il 65enne Luigi Dario con i lavori invece di migliorare è addirittura peggiorato. Auto e tir provenienti da Gianturco e diretti al Porto ormai passano in massa su via Brecce a Sant'Erasmo, che è una strada piccola. Respirare è diventato impossibile. Ma il problema maggiore sono gli allagamenti. I chiusini nuovi delle fogne sono otturati».

«La rotonda Sant'Erasmo crea problemi per la svolta soprattutto degli autoarticolati aggiunge Enrico Luongo, del negozio di ricambi auto La svolta è possibile solo in un senso, così la circolazione si blocca tutti i giorni. Molte attività commerciali stanno fallendo. Le transenne impediscono la vista e non si ferma più nessuno. Alcuni distributori hanno dovuto già chiudere a causa dei cantieri. Il tram non passa più da anni e la gente si lamenta. Dopo tanti anni, non vedere la strada finita sarebbe un pugno nello stomaco troppo grosso». «Siamo semplici cittadini e nessuno ci ascolta tuona la signora Patrizia Ma perché i governanti non vengono a vedere con i loro occhi com'è ridotta questa strada. Finirla in 40 giorni è impossibile. Forse basteranno solo per ripulire il cantiere».
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