Napoli, da lunedì pronto soccorso al Cto ma la rete ospedaliera resta in affanno

Napoli, da lunedì pronto soccorso al Cto ma la rete ospedaliera resta in affanno
di Ettore Mautone
Domenica 22 Aprile 2018, 11:54
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Ultime riunioni al Cto, e pulizia generale di ambienti e corsie prima del via. Ai nastri di partenza il nuovo pronto soccorso che domani apre i battenti a distanza di dieci anni dalla chiusura dell'emergency, un tempo in carico alla Asl Napoli 1. Non solo Ortopedia: la prima cosa da chiarire è che il Cto è oggi un presidio dell'azienda dei Colli, che comprende anche il Monaldi e il Cotugno (quest'ultimo monospacialistico per le malattie infettive e già dotato di suo di un pronto soccorso). Dunque il presidio dei Colli Aminei è, di fatto, il pronto soccorso del Cto-Monaldi, ospedale di alta specializzazione pressoché completo per tutte le discipline e tecnologie (sebbene da collaudare per l'emergenza con un'attenta regia da porre ai trasporti e ai turni di reperibilità).

Grazie al supporto del Monaldi e del Cotugno dunque il vecchio pronto soccorso solo ortopedico, chiuso nel 2011, diventerà un lontano ricordo per fare posto a un vero e proprio Dea, Dipartimento emergenza e accettazione, di I livello. Il presidio dei Colli Aminei sarà un anello fondamentale della rete regionale dei pronto soccorso, punto principale per la riqualificazione del sistema sanitario regionale, in grado di decongestionare e ridurre i grandi numeri cui è oggi costretto il vicino Cardarelli. In base alle previsioni del Piano ospedaliero il Cto dovrebbe essere un centro traumatologico zonale (Ctz) nell'ambito della rete trauma attivo h 24, per l'accoglienza di pazienti traumatizzati. Qui le due ortopedie attive e il reparto di fisioterapia con annesso ambulatorio (dotato anche di piscina) potranno sopperire alle carenze di offerta di prestazioni specialistiche di tutta la città.
 
Tuttavia il Cto è destinato ad accogliere e trattare pazienti con singole fratture e traumi semplici. I gravi politraumi da incidente, invece, saranno stabilizzati e poi trasferiti al vicino Cardarelli che, insieme all'ospedale del Mare, resterà il centro di riferimento regionale. Il pronto soccorso del Cto è dotato di 18 posti letto di Medicina di urgenza (di cui 4 di terapia sub intensiva e altrettanti di Osservazione breve intensiva), altrettanti di Chirurgia generale e d'urgenza, compresa la stanza per esiti da fratture del femore dove avviare i pazienti immediatamente in sala operatoria.

Insomma un pronto soccorso vero quello del Cto, tra l'altro concepito in chiave no-pain (cura del dolore), completo di tutte le discipline, compresa la Neurochirurgia, tranne Ginecologia, Pediatria, Psichiatria e Radiologia interventistica. Quest'ultima però assicurata in convenzione con il Cardarelli e necessaria per completare l'assistenza ai pazienti con Ictus nell'ambito delle rete Stroke. Per le emergenze cardiovascolari inoltre il Cto potrà trasferire i pazienti più complessi al Monaldi funzionando dunque come centro spoke nelle reti tempo dipendenti per traumi, ictus e infarti.

In città se la rete per soccorrere i pazienti infartuati già nella sede del soccorso è già in funzione da mesi la rete trauma e la rete ictus sono ancora da completare. La prima per ora è orfana dell'Ospedale del Mare e ha come unico centro di eccellenza il Cardarelli. Tuttavia sono state impartite linee guida a tutti i presidi ospedalieri di Napoli e provincia per codificare la gravità del paziente. E ora nella rete viene aggiunto il Cto. Per la razionalizzazione degli interventi in tempi utili, massimo 4-5 ore dall'evento acuto, dei pazienti vittima di un ictus, dopo lo spostamento nel padiglione emergenze del Cardarelli e l'attivazione h 24 dell'unità di Neuroradiologia è stato inserito solo il primo tassello. La rete è ancora a maglie larghe e tutta da costruire con il policlinico Federico II che ha rimandato tutto a fine anno. La mancanza di un'apparecchiatura per la Risonanza magnetica negli ospedali della Napoli 1 resta la principale lacuna da colmare in città con le speranze riposte nell'ospedale del Mare che ha assorbito le funzioni fino a dicembre svolte dal Loreto Mare.
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