Napoli, pressing della commissione sulle mense scolastiche: i bandi sono da rifare

Napoli, pressing della commissione sulle mense scolastiche: i bandi sono da rifare
di Mariagiovanna Capone
Domenica 4 Giugno 2017, 14:21
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Per la refezione scolastica è stato un anno indubbiamente difficile. Così com’è, non va. Prima di incappare in ennesime polemiche e tensioni con genitori preoccupati per la qualità dei cibi distribuiti ai loro piccoli, il Comune di Napoli è motivato a migliorare il bando per le ditte, soprattutto dopo il caso di tossinfezione nelle Municipalità 4 e 8 che ha richiesto una sospensione del servizio dal 18 maggio e su cui sta ancora indagando l’Asl Napoli 1 Centro.

Oltre che le famiglie, a chiedere maggiore qualità sui cibi erogati è la commissione Scuola del Consiglio comunale, che in questi giorni si è riunita e ha fatto il punto su un annus horribilis che non va assolutamente replicato. 
Il presidente Luigi Felaco per mesi ha ascoltato le proposte delle commissioni refezione di ogni Municipalità, così come i comitati di genitori, e ora si aspetta che sia il Comune, e l’assessorato all’Istruzione di Annamaria Palmieri, ad accogliere le migliorie lanciate, utili «per sbrigare al più presto gli adempimenti burocratici al fine di assicurare la refezione per il prossimo anno scolastico». In particolare a dover subire un restyling dovrà essere il bando per assegnare il servizio il prossimo anno scolastico che dovrebbe uscire tra poche settimane, in virtù delle «proposte e criticità emerse nel corso dell’anno» che hanno riguardato il servizio in tutte e dieci le Municipalità. «Il ruolo della commissione è stato quello di favorire l’ascolto con l’esclusivo obiettivo di apportare un miglioramento del servizio, nel rispetto della trasparenza e dell’indipendenza degli uffici» ha precisato Felaco in Commissione, ascoltato dall’assessore Palmieri, dal direttore del Servizio diritto all’istruzione Giovanni Paonessa e i rappresentanti di alcune Municipalità. Un incontro richiesto dal consigliere Marco Gaudini, che ha insistito sulla necessità di riflettere su ciò che nell’ultimo anno non ha funzionato nel servizio di refezione scolastica, per far sì che «nel nuovo bando i servizi introducano correttivi per evitare ulteriori arretramenti nel corso dell’anno scolastico 2017-2018».

Giovanni Paonessa ha illustrato invece tutto il lavoro svolto nel corso dell’anno nei vari livelli delle commissioni Refezione, e ha ricordato il ruolo dell’Asl Napoli 1 Centro per il miglioramento della qualità, della varietà, della salubrità dei menu offerti. «Esistono alcune tematiche che vanno approfondite in previsione del nuovo bando» ha poi precisato, riferendosi ai recenti incontri con i dirigenti delle Municipalità dove vige lo stop alla refezione. Tra le migliorie annunciate, la possibilità di snellire le procedure di riassegnazione dei lotti in caso di inadempienza di una ditta affidataria, la reintroduzione di limiti all’aggiudicazione di più lotti in favore di una medesima ditta, l’importanza di introdurre un sistema di controlli per diverse aree attraverso soggetti pubblici strutturati, per il quale c’è la copertura in bilancio. Una soluzione potrebbe essere quella di stipulare un protocollo di intesa con l’Università o, in alternativa, tramite un avviso pubblico rivolto a soggetti pubblici. «Necessario - ha concluso Paonessa - assicurare la pubblicazione del bando entro metà giugno, al momento le risorse finanziarie disponibili consentiranno di coprire il periodo ottobre 2017-giugno 2018». Concorde Giuseppina Silvi, della direzione centrale della Municipalità 5, che ha evidenziato la necessità di reintrodurre nel bando di gara la limitazione per l’aggiudicazione di un unico lotto per ogni ditta, in modo da favorire un miglioramento della qualità del servizio, tutelando al contempo l’indotto del territorio. Necessario inoltre istituire un presidio di controllo super partes che eviti in futuro controversie come quelle registrate quest’anno. Idea condivisa da Giovanni Annunziata, dirigente della Municipalità 6, e in linea con recenti direttive Anac (Autorità nazionale anticorruzione) che vanno in questa direzione.

Sulla tempestività delle misure da mettere in campo ha insistito l’assessore Palmieri, che ha parlato di «un momento nevralgico - anche a livello nazionale - che fa seguito alla recente sentenza del Tribunale di Napoli, che ripropone il valore educativo della refezione scolastica». Palmieri fa riferimento alla sentenza della decima sezione civile che si è espressa negativamente sul pasto da casa richiesto da una madre, preoccupata dalla qualità di quelli erogati nella scuola frequentata dalla figlia, avvalendosi di una sentenza positiva del Tribunale di Torino su una richiesta identica alla sua, e di una nota del Miur che lo permette da marzo. Una tematica destinata a tenere banco anche nel prossimo anno scolastico poiché entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare la sentenza della Corte di Cassazione e, nel caso decida che il servizio di refezione scolastica è un servizio pubblico a domanda individuale, non obbligatorio per l’utenza, aprendo al pasto domestico a scuola, il Miur dovrà necessariamente redigere nuove linee guida sulla ristorazione collettiva.
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