Cambia faccia l'economia napoletana. E lo fa in funzione dell'ondata di turismo e della crisi. Sarà un agosto di lavoro intensissimo, per negozianti e ristoratori partenopei, in particolare per quelli del centro storico, che nei giorni di Ferragosto si preparano a fare cassa e sfruttare al massimo il flusso di vacanzieri in arrivo da ogni Paese. Come dimostrano i dati forniti al Mattino da Confcommercio, l'estate ai Decumani, insomma, somiglia sempre più al Natale. E l'indotto di via dei Tribunali si avvicina sempre più a quello della piazzetta di Capri o del porto di Procida: il cuore di Partenope diventa quello di una location prettamente turistica. Discorsi leggermente diversi vanno fatti invece per Chiaia e Vomero, da un lato, e per le periferie dall'altro. In ogni caso, anche qui, le percentuali di stop degli esercizi restano basse.
Un agosto stakanovista, dicevamo, per tanti esercenti. Il report di Confcommercio non lascia spazio a interpretazioni, in questo senso: il 90% dei negozi resterà aperto fino al 13.
Ad agosto aperti, insomma, per un'estate che almeno nei desiderata degli imprenditori va allungata e dilatata fino a settembre. Le ragioni sono varie, e talvolta di opposta natura. Da un lato la crisi economica, l'inflazione e il carovita (dovuto anche a guerra e Covid), che non permettono a tante famiglie di andare in vacanza. Dall'altro l'esigenza di non perdere la chance del boom turistico. «Sicuramente esiste una maggiore attenzione per le dinamiche del turismo rispetto al passato - spiega la presidente di Confcommercio Napoli Carla Della Corte - Il mese di agosto è interessato da flussi turistici importanti, mentre negli anni scorsi era considerato quasi come un periodo di bassa stagione, con poche presenze. Ora invece sono molti i negozi, anche piccoli, che cercano di prolungare l'apertura ad agosto proprio per venire incontro alla domanda turistica. In generale possiamo dire che un 20% di esercizi nel centro città ha deciso di ridurre il periodo di chiusura ad agosto, per recuperare le ingenti perdite degli ultimi due anni e accogliere i turisti. A Ferragosto, insomma, i negozi e i pubblici esercizi del centro storico saranno per la stragrande maggioranza aperti. Le cause di queste maxi-aperture nelle altre zone sono varie: da un lato c'è il tentativo di recuperare dalla crisi economica e dall'aumento dei costi post guerra. Nelle periferie, sempre a causa della crisi, tanti non partiranno, e gli esercizi resteranno aperti anche per questo motivo. Per quanto riguarda il centro storico, bisogna pensare ai Decumani come a una location turistica, che fa indotto specialmente nelle giornate di vacanza. L'estate del centro storico, ormai, è quella di una meta turistica a tutti gli effetti».
Ombre e luci, turismo e crisi, vacanze e inflazione. Anche Confesercenti nelle scorse ore ha fornito dati sull'economia di questo agosto 2022, stimando in «800» milioni il taglio nel trimestre estivo (luglio-agosto-settembre) rispetto all'estate 2021, a livello nazionale. In Campania, l'indotto cala di «50 milioni» rispetto allo stesso periodo di 12 mesi fa, e solo il «5,40% dei negozi napoletani» arriverà a due settimane di ferie. «La vocazione turistica di Napoli - è il commento del presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo - induce ad abbracciare, nel periodo estivo, decine di migliaia di turisti in arrivo, che consentono a tante attività, specialmente in centro, di restare aperte. D'altro canto però, ci sono molti imprenditori che hanno scelto di restare aperti non potendo abbattere i costi fissi legati alle utenze, come nel caso di bar, ristoranti ed alimentari che non hanno la possibilità di spegnere frigoriferi o congelatori. In molte zone della città e molte aziende partenopee e campane sono in grande difficoltà, avendo molte spese e pochi introiti. Anche per questo su tutti i ristoranti e i bar hanno deciso di cancellare la chiusura estiva o al massimo optano per chiusure brevi».