Movida selvaggia a Napoli: notti da incubo tra bonghetti e tromboni

Movida selvaggia a Napoli: notti da incubo tra bonghetti e tromboni
di Mariagiovanna Capone
Martedì 22 Maggio 2018, 10:57
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Non c'è pace per i residenti del centro storico. Lo scorso week-end è stato costellato da una serie di eventi del tutto improvvisati durati ben oltre le 4 del mattino, tenendo sveglio un intero quartiere. La bellezza delle piazze e dei vicoli si sa attira frotte di turisti. Ma lì dove ci sono visitatori, inevitabilmente arrivano con loro una marea di artisti di strada. «Sarebbe tutto bellissimo se ci fosse rispetto altrui e soprattutto regole, che chiediamo a gran voce» commenta Gennaro Esposito, presidente del comitato per la Quiete pubblica e Vivibilità cittadina. «Invece viviamo un incubo con percussionisti, suonatori di tammorre, chitarristi, band che si esibiscono con amplificatori potenti, senza sosta, ininterrottamente, incuranti dei residenti. Dalle 9 di mattina alle 2 di notte è un concerto continuo: basta». Sabato notte invece c'è chi ha protratto la propria esibizione ben oltre le 4 del mattino. I video raccolti da residenti di piazza san Domenico maggiore non lasciano dubbi sulla mancanza di senso civico dei musicisti che con trombe, tromboni e sassofoni hanno fatto trascorrere una notte in bianco agli abitanti. Protagonisti del concerto Les Lapins Superstars, gruppo di circa 15 musicisti parigini che propone funk, afrobeat e hip-hop. La piazza intorno alle 2 di notte era gremita, poi pian piano è andata scemando. «Alle 4.05 erano lì ancora a suonare per una decina di persone. Un comportamento assurdo, senza che nessun agente intervenisse per farli smettere, sebbene le chiamate al 113 siano state decine: ci avevano assicurato che avrebbero mandato una pattuglia, ma niente. Abbiamo continuato a chiamarli ma ci hanno detto che avevano richieste di questo tipo da tutta Napoli. Così non si può andare avanti, non ne possiamo più» lo sfogo di un residente che vive su via Benedetto Croce.
 


La notte di San Domenico era iniziata con il piede sbagliato alle 23, con gli studenti spagnoli dell'Erasmus che con bottiglie di alcolici e una serie di amplificatori avevano iniziato a sparare musica a palla sebbene avessero già all'attivo numerose denunce per disturbo alla quiete pubblica, occupazione di suolo e altro. «Poco prima dell'una, dopo numerose chiamate, finalmente gli agenti della polizia sono arrivati e li hanno mandati via. Ma di lì a poco sono arrivati quelli della banda di fiati. Non abbiamo tregua». «La polizia allertata ha dato forfait dicendomi al telefono che la pattuglia arrivata in piazza a più riprese è stata minacciata ed è andata via non potendo contrastare con soli due uomini oltre 100 persone» aggiunge un altro residente. Anche venerdì notte non sono mancate le feste in piazza con «cantanti, amplificatori, musica a palla e spaccio di droga a cielo aperto lungo tutte le strade intorno la piazza».
 
Sabato sera poi a pochi passi altro concerto a Mezzocannone Occupato, stavolta con Zulù dei 99 Posse. «Centinaia di persone hanno pagato 5 euro di biglietto per un evento in uno spazio senza autorizzazione, senza un sistema antincendio, senza tutela e sicurezza per gli avventori. E soprattutto, sebbene fosse molto pubblicizzato, senza che nessuno li controllasse» spiega Esposito. In piazza Bellini invece «un tizio con amplificatore portatile e microfono ha sbraitato canzonette dalle 2 di notte. Siamo dovuti scendere noi residenti per fargli capire che non si può dare fastidio a quell'ora impedendo alle persone di dormire. Siamo stufi: scenderemo in piazza per una manifestazione di protesta».

Scorrendo l'elenco dei controlli della Polizia municipale, si legge che solo in via Costantinopoli, via Pessina e via del Sole, sabato notte sono stati elevati 96 verbali per un importo complessivo di 96 mila nonché 600 verbali per la sosta per un totale di 157 mila.
Il centro storico però mostra la debolezza dell'ordinanza del sindaco, poiché gli unici controlli sono di tipo amministrativo in piazza Bellini (una delle quattro aree dove è applicata) mentre tutto il resto è in mano alla polizia di stato che ha personale insufficiente per controllare le innumerevoli denunce per disturbo alla quiete pubblica.

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