Napoli, il mercatino di Soccavo tra abbandono, rifiuti e abusi

Il mercatino di Soccavo
Il mercatino di Soccavo
di Gennaro Pelliccia
Lunedì 30 Aprile 2018, 12:20
2 Minuti di Lettura
Il 20 marzo scorso sul mercatino di via Nerva a Soccavo incombeva lo spettro della chiusura perché gli occupanti dell’area mercatale avevano accumulato debiti tali da non consentire più proroghe. Poi la svolta, con un accordo trovato tra l’assessore competente Panini e i lavoratori.

Oggi su 126 posti disponibili  45 sono occupati a pieno titolo mentre tutti gli altri, che esercitavano il commercio abusivamente, sono stati sgomberati dagli uomini  della polizia municipale, unità operativa Soccavo-Pianura, guidati dal capitano Ciro Guadagnino. Gli assegnatari di permessi permanenti pagano 152 euro mensili,  gli spuntisti, invece, coloro cioè che non occupano stabilmente gli spazi, pagano 6 euro al giorno per essere all’interno del mercatino.

Ma sebbene, grazie anche all’azione di contgrollo dei vigili urbani, oggi c’è un po’ più di ordine e di rispetto della legalità, l’area mercatale di Soccavo versa in condizioni pietose.

Gli operatori segnalano la totale assenza di interventi da parte del Comune mirati a garantire la funzionalità della struttura. «Chiunque può verificare che i giardinetti e le siepi sono invasi da rovi, erbacce e rifiuti di ogni genere e non esiste una manutenzione del manto stradale»,  denuncia un operatore.

Chi si fa un giro all’interno di questa grande struttura nota subito le carenze segnalate dai commercianti a cui si aggiungono l’assenza di vigilanza e di regolare pulizia.

Un capitolo a parte meriterebbero i servizi igienici. «Uomini e Donne» si legge fuori dal bagno e non è il titolo del famoso programma televisivo di canale 5, bensì un inconsueto cartello per indicare che la toilette è una sola, usufruibile dai rappresentanti di entrambi i sessi. Eh già,  perché i bagni all’interno del mercato sarebbero due, ma l’altro disponibile è attualmente occupato da una coppia di senzatetto che lo ha trasformato nella propria dimora, chiuso con tanto di lucchetto.

Una serie di anomalie e inefficienze che si ripercuotono sulla vita economica degli stessi operatori che, spesso, sopperiscono autonomamente alle mancanze dell’amministrazione comunale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA