Festa di Barra con nove Gigli: passi verso la Fondazione e un museo

Appassionati e amministratori lavorano per la prossima edizione della seguitissima kermesse

Festa di Barra con nove Gigli
Festa di Barra con nove Gigli
di Alessandro Bottone
Sabato 25 Novembre 2023, 18:00 - Ultimo agg. 26 Novembre, 10:20
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Nove associazioni, altrettanti obelischi in legno. Si lavora sodo per la prossima Festa dei Gigli di Barra, nella zona Est di Napoli. La buona riuscita dell'edizione 2023 genera ancora particolare entusiasmo tra le realtà e i numerosi appassionati che portano avanti l'antica tradizione.

Risultati della kermesse trascorsa e prospettive per la prossima sono state affrontate nel corso della conferenza stampa ospitata stamane nella sede comunale in corso Sirena a Barra, l'edificio posto a ridosso di piazza Vincenzo De Franchis, cuore della seguitissima “competizione” tra i Gigli che sfilano nel centro storico di Barra seguiti da migliaia di persone, ognuno con propri colori e musiche. Una presa d'atto di quanto fatto e di quanto ancora è necessario per valorizzare l'unica grande festa cittadina ancora in vita. É quanto raccontato dai consiglieri comunali e municipali intervenuti insieme a Sandro Fucito, presidente della Municipalità di Napoli Est, e a Gaetano Fiore, presidente di Settembre Barrese. Evidente, agli occhi di appassionati e dei tanti seguaci, il salto di qualità di quest'anno con l'arrivo nel quartiere di Napoli Est di migliaia e migliaia di persone - si stimano 140mila presenze soltanto nella domenica della Ballata - attraverso una organizzazione che ha visto protagonista, per la prima volta, anche il Comune di Napoli. All'importante dato dell'affluenza è da evidenziare anche il miglioramento sugli aspetti dell'ordine, della sicurezza, del decoro. Rilevante anche la proposta di eventi culturali e altre iniziative che hanno scandito lo scorso settembre.

Il 2024 dovrebbe essere l'anno della svolta con l’istituzione della fondazione voluta dal sindaco Gaetano Manfredi con l'obiettivo di tutelare e promuovere la ricorrenza di Barra e per garantire lo sviluppo di arti e mestieri che caratterizzano l'antica festa le cui origini abbracciano fede, cultura, arte ed espressività creativa della tradizione popolare napoletana. La realtà da costituire detterà regole e seguirà l'organizzazione dei prossimi eventi coinvolgendo le associazioni: per il prossimo anno, oltre quelle di Barra, si attendono le paranze di Nola, Crispano e Brusciano.

In prospettiva l'idea di rendere quello dei Gigli di Barra un evento che vada oltre il perimetro della città e renderla occasione per un nuovo turismo così da stimolare l'economia locale che soffre particolarmente.

Lo sforzo, in realtà, è già evidente da alcuni anni: alla ritrovata Ballata di fine settembre, infatti, si sono uniti altri eventi collaterali come mostre, convegni, incontri e altre occasioni per evidenziare il lavoro di artigiani e artisti. Un patrimonio di canzoni, musiche, miniature, fotografie e tanto altro materiale che testimonia storia e passione della festa bi-centenaria e che dovrebbe essere valorizzato attraverso un museo.

«Sono felicissimo del risultato ottenuto in questo anno e mezzo di lavoro. La collaborazione tra le associazioni del territorio e le istituzioni, come Comune e Municipalità, ha dato un risultato a dir poco entusiasmante», afferma Gaetano Fiore, presidente della confederazione Settembre Barrese che mette insieme diverse associazioni e appassionati. «Questo è l’inizio di un nuovo percorso che porterà alla nascita della tanto decantata fondazione. Prendiamo quest’occasione come il motore trainante per la rinascita culturale, economica e sociale del nostro territorio. Saremo sempre a fianco di chi si prodiga per il quartiere», insiste Fiore.

«Sono certo che la festa dei gigli per le caratteristiche storiche, culturali e di grande partecipazione possa essere un volano per la rigenerazione territoriale, sociale e anche economica di Barra e non solo», evidenzia Sandro Fucito, presidente della VI Municipalità di Napoli. «Non un desiderio di alimentare la cultura dell'evento ma un patto di collaborazione tra istituzioni e cittadinanza per riscoprire, cooperare, migliorare. Situazioni complesse che richiedono impegno e visione non certo le critiche retrodatate, salottiere, di chi etichetta ciò che non comprende come camorra, perseverando in comportamenti conservativi che in tutta la città, e non solo, finiscono con l'alimentare appunto la camorra», evidenzia Fucito.
 

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