Napoli Est ostaggio dei cantieri: auto in sosta selvaggia e traffico in tilt

Napoli Est ostaggio dei cantieri: auto in sosta selvaggia e traffico in tilt
di Alessandro Bottone
Venerdì 9 Novembre 2018, 14:38
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Traffico in tilt, autisti arrabbiati e poca sicurezza per i pedoni. È questa, in poche parole, la (stra)ordinaria situazione che si presenta in via Galileo Ferraris e via Emanuele Gianturco, strade principali della zona industriale. Sono i cantieri attivi a paralizzare il flusso dei veicoli che si spostano verso il centro città.

Nelle due strade, che ricadono sul territorio della IV Municipalità del Comune di Napoli, sono in corso i lavori di riqualificazione dell’intero asse stradale che prevedono la rifunzionalizzazione delle reti fognarie, di illuminazione e tecnologiche. Interventi che rientrano nel più ampio progetto di riqualificazione urbana di Napoli Est.
 
 

L’ente comunale ha disposto, fino all’8 dicembre per via Ferraris e fino al 28 febbraio 2019 per via Gianturco, un dispositivo di traffico per permettere la prosecuzione dei lavori in sicurezza. Uomini all’opera con mezzi pesanti, mentre la carreggiata viene lavorata metro dopo metro: si scava per rimettere a nuovo il sistema fognario, i punti luce, i rientri per i parcheggi, eccetera. Insomma, tutto il necessario per rendere funzionale una arteria importante non solo per il quartiere ma per tutta la zona orientale di Napoli. Queste due strade, difatti, rappresentano uno snodo importante, interessate ogni giorno dal passaggio di migliaia di veicoli per raggiungere il centro città o il più vicino Centro Direzionale. Intasato il tratto di via Ferraris compreso tra via Brecce a Sant'Erasmo e via Gianturco lungo il quale è stato disposto il senso unico di marcia verso il centro e, ovviamente, il limite di trenta chilometri orari. Proprio il restringimento della carreggiata utilizzabile e la presenza di mezzi pesanti in movimento blocca il traffico: di mattina, e nelle ore di punta, la coda ha principio già all’altezza della rotatoria con via Imparato e anche chi proviene dalla rampa autostradale resta bloccato.

Non va meglio in via Emanuele Gianturco, già a partire dal complicato incrocio semaforizzato con via Ferraris. Anche qui la presenza di barriere metalliche rende più difficile lo scorrimento dei veicoli, specie quelli più grandi come tir e autobus. Il doppio senso di circolazione nella semicarreggiata non occupata dal cantiere, in realtà, si presenta poco sicuro anche per i pedoni che sono costretti a fare lo slalom tra una voragine e l’altra, un dissesto e l'altro. Si allungano i tempi di percorrenza e c’è chi sceglie percorsi alternativi, come Dino Di Palma, ex presidente dell'ex Provincia di Napoli nonché medico, che in un post su Facebook lamenta: «Per raggiungere l'ambulatorio sono costretto a prendere la superstrada dei comuni vesuviani. La percorrenza è diventata di 17 Km. Certo – scrive con ironia - vedo il Vesuvio, la campagna, ma impiego circa 40 minuti ogni tratta».
 

Regna l’inciviltà. A complicare il tutto si mettono pure i furbetti: sono numerosi i veicoli lasciati in sosta lungo i cantieri (lo vieta l’ordinanza del Comune 868 del 1° ottobre scoro) e, ancora più assurdo, anche sui marciapiedi e sulla pista ciclabile realizzata di recente. Auto, furgoni e moto occupano lo spazio riservato alle biciclette che corre lungo via Gianturco e attraversa anche il ponte al di sopra del quale viaggiano i treni della metropolitana. Anche davanti la sede del municipio di prossimità si registrano violazioni al codice della strada.

Degrado e abbandono la fanno da padroni in una zona come quella di Gianturco che attende da anni interventi per migliorare la vivibilità. A chiederlo sono i cittadini anche attraverso i comitati civici della zona: sono costretti a sopportare il fastidio dei cantieri ancora per diverse settimane, almeno per tutto l'inverno. Il periodo natalizio è alle porte e risulterà ancora più complicato gestire la congestione stradale: stamattina, ad esempio, non c’era nemmeno un vigile urbano per migliorare lo scorrimento veicolare in prossimità delle intersezioni più complicate.
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