«Poco personale, niente pasti caldi per i clochard di Napoli»

«Poco personale, niente pasti caldi per i clochard di Napoli»
di Mariagiovanna Capone
Sabato 18 Agosto 2018, 08:30
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In estate la solitudine si fa sentire più che in altri periodi. La città si svuota e la vita di chi già è messo a dura prova diventa complicata. È in questi giorni che notiamo di più i senza fissa dimora, forse perché il caos quotidiano distrae da ciò che i nostri occhi non hanno voglia di cogliere. Nei luoghi deputati al loro sostegno però ci sarebbero delle carenze di organico che secondo Cisl Fp «non ha permesso di distribuire i pasti caldi, ma solo panini».

Dalla fine di luglio al Centro di prima accoglienza di via De Blasiis ci sarebbero stati dei problemi tali da non permettere la distribuzione dei pasti caldi. «È presente poco personale e agli ospiti è stato offerto soltanto un panino» dichiara Agostino Anselmi di Cisl Fp. Secondo il sindacalista così si accentuano le difficoltà delle persone che già vivono il dramma dello stare per strada nel momento dell'anno in cui le difficoltà diventano maggiori perché la città si svuota e diminuiscono così le possibilità di ottenere un sostegno dai cittadini, sotto forma di elemosina o di aiuti materiali come pasti caldi. Insomma, stando alla denuncia della Cisl, il Comune dovrebbe evitare di sguarnire dei presidi di accoglienza in mesi come luglio e agosto provvedendo, invece, a garantire una adeguata presenza di lavoratori.
 
Dall'assessorato al Welfare però fanno sapere che si tratta di «una pratica consueta in estate» quando le presenze degli ospiti calano, ossia i senza fissa dimora si «spostano anche in altre città». Essendo la richiesta di assistenza minore «non hanno aperto la mensa ma stanno dando i cestini con panini, acqua e frutta». Per l'assessorato «il servizio mensa viene organizzato in base alle presenze medie giornaliere: mentre in inverno si servono grossi numeri, parliamo di 2-300 persone, in estate non si arriva a 50».

Non esiste un'anagrafe ufficiale dei senza fissa dimora, ma secondo la Comunità di Sant'Egidio i numeri si aggirano sui 1.500. Gran parte di vive per strada, si mantiene con espedienti, come chiedere qualche spicciolo avanti ai supermercati, dove magari riescono a rimediare anche qualcosa da mangiare e da bere. Poi è tutto legato al lavoro dei volontari e dei servizi sociali del Comune, che soprattutto con le unità mobili riescono a dare una mano a coloro che si ostinano a non chiedere aiuto neanche per un pasto, un cambio d'abito o medicine. Questi sono i più difficili da soccorrere, ma la loro voglia di normalità è spesso racchiusa tutta in quelle quattro pareti di cartone, minuscole case improvvisate perfino con finestrelle, dove si nascondono allo sguardo degli altri, provando a mantenere una propria dignità dimenticando di trovarsi nella Galleria o davanti a negozi. Chi è un nuovo arrivato, spesso lo si riconosce dalla presenza di valigie e abiti puliti, magari perfino un orologio ancora al polso mentre si affranca dalla stanchezza del giorno sui gradini di una chiesa abbandonata. Perché a volte si pensa che la vita in strada durerà poco, che si troverà una nuova casa dove ricominciare non appena si ritrova un posto di lavoro.

In molti casi però, chiedono un aiuto più consistente e ricorrono al dormitorio pubblico, oggi denominato Centro di Prima Accoglienza, situato nello storico edificio dell'ex convento del Divino Amore in via de Blasiis, ed è in grado di accogliere ogni giorno circa 120 utenti che hanno la possibilità di curare l'igiene personale, lavare la biancheria, socializzare, cenare. L'orario di apertura è dalle 17 alle 7 del giorno successivo. Circa 30 posti sono riservati alle donne.

Proprio perché il numero di adulti in difficoltà aumenta, aumentano anche gli spazi di accoglienza a bassa soglia. Si tratta dell'Istituto Sant'Antonio la Palma che offre 100 posti letto, mentre l'Associazione Centro la Tenda ne assicura 50 posti letto, di cui il 30 per cento riservato all'accoglienza femminile. Tre invece gli spazi per accoglienza diurna: cooperativa Il Camper onlus presso il Centro San Buglione di Via Pavia; cooperativa Dedalus presso il Drop In Kafila di via Postica alla Maddalena; e la cooperativa La Locomotiva presso Scarp'de Tenis situata in via Trinchera.
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