«Così muore corso Garibaldi», la rivolta di duecento commercianti napoletani

«Così muore corso Garibaldi», la rivolta di duecento commercianti napoletani
Martedì 12 Giugno 2018, 17:38
1 Minuto di Lettura
Duecento commercianti del centro commerciale di corso Garibaldi protestano e chiedono un intervento immediato al Comune per difendere la propria area e chiederne la valorizzazione che sino ad oggi non è arrivata nonostante il notevole incremento del turismo in città. A tale scopo Confcommercio di Napoli ha inviato una lettera di sostegno ai commercianti dell'area indirizzata al sindaco di Napoli e alla giunta comunale per sottolineare che questa situazione che si protrae da molti anni aggravandosi ogni giorno di più sta generando non solo un disagio insopportabile per operatori e residenti ma anche un serio danno all'immagine turistica della città data la vicinanza del centro antico e della Stazione centrale.

«Il risultato è che l'area di corso Garibaldi e Porta Capuana non sta minimamente beneficiando dell'aumento dei turisti e anzi si sono verificate numerose chiusure di attività negli ultimi anni mentre le attività ancora operanti devono fare i conti con un calo significativo delle vendite», ha sottolineato il direttore generale di Confcommercio Pasquale Russo. Le problematiche riguardano la sicurezza, la carenza dei controlli sull'abusivismo commerciale, problematiche legate all'ambiente, all'igiene urbana, alla carenza di illuminazione e marciapiedi dissestati. Per questi motivi è stato chiesto da parte dei duecento commercianti che hanno sottoscritto la petizione un urgente incontro al sindaco de Magistris.
© RIPRODUZIONE RISERVATA