Caos refezione a Chiaia, la Municipalità: «Panino da casa, questa è la soluzione»

Caos refezione a Chiaia, la Municipalità: «Panino da casa, questa è la soluzione»
di Mariagiovanna Capone
Giovedì 10 Gennaio 2019, 11:00
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La soluzione per gli studenti di Posillipo, Chiaia e San Ferdinando arriva dal presidente Francesco de Giovanni. Ieri c'è stato Consiglio nel parlamentino con all'ordine del giorno la questione della refezione scolastica e alla fine è stato approvato un documento con il quale si invitano i dirigenti scolastici dei circa 15 istituti comunali e statali dove sono serviti mediamente 1.600 pasti giornalieri, ad autorizzare il pasto da casa. Una soluzione contemplata «nelle more» della gara e fa riferimento anche alla sentenza del Consiglio di Stato del settembre scorso che ha riconosciuto agli studenti la libertà di portare il pasto preparato da casa e di consumarlo nelle scuole pubbliche, al fine di garantire il tempo prolungato. «Cerchiamo di offrire un contributo alle famiglie che si trovano a gestire un momento difficile nell'organizzazione della vita quotidiana» spiega de Giovanni. «Abbiamo anche chiesto che l'amministrazione comunale faccia luce sulle responsabilità di quanto accaduto e, soprattutto, risolva anche il problema relativo alla copertura economica per garantire il servizio di refezione nell'anno 2019». Chiesto anche un supporto alla Commissione mensa del Comune di Napoli per avere «linee guida per la giusta e omogenea preparazione del pasto da casa. Così da essere un supporto per i dirigenti scolastici che lo autorizzeranno» come proposto dalla consigliera Giovanna Mazzone. Quanti presidi autorizzeranno il pasto da casa è difficile dirlo, e un censimento potrebbe venire oggi, dopo l'incontro che avranno con de Giovanni in Municipalità.
 
La gara d'appalto della refezione scolastica è bloccata sulla Municipalità 1 per motivi burocratici evidenziati dalla Commissione gara soltanto il 28 dicembre scorso. Il mese precedente, infatti, il carteggio tra Commissione e Rup dava il via libera alla ditta Sodexo per questa Municipalità che nell'ordine delle assegnazioni è l'ultima poiché quella con il numero inferiore di numero di pasti, quindi poco appetibile per le ditte. Queste infatti da regolamento possono partecipare alle gare di tutti e dieci i lotti ma accettarne solo uno. Il problema è sorto dopo che alla Municipalità 3, dove la ditta Capital risultava vincitrice, sono arrivate le giustificazioni avendo l'azienda presentato un'offerta al ribasso anomala (com'è successo a quasi tutte le ditte vincitrici). Il Rup non le ha ritenute accettabili e quindi ha rifiutato la ditta, che è diventata quindi vincitrice nella Municipalità 1, venendo prima della Sodexo. Il pasticcio è esploso solo un mese dopo, ma il presidente de Giovanni insiste che la soluzione l'avevano trovata immediatamente con «un'assegnazione provvisoria, di cui ci saremmo presi ogni responsabilità, per partire il 7 gennaio con la mensa». Opzione però rifiutata dalla Commissione gara che voleva ricevere le giustificazioni per la questione della Terza Municipalità.

Il presidente de Giovanni si è quindi trovato di fronte una strada senza uscita, con tempi di attesa lunghi per la riattivazione del servizio. La ditta Capital, infatti, ha a disposizione 15 giorni «per presentare di nuovo le giustificazioni già bocciate. È quindi probabile che non le presenterà affatto». Allo scadere del 17 gennaio, si potrà procedere nell'ordine e tornare così alla Sodexo, che per fortuna non dovrà consegnare giustificazioni poiché non ha presentato offerte anomale. «I tempi però restano lunghi, credo che dal 28 gennaio potremmo riprendere con la refezione scolastica». L'autorizzazione del pasto da casa, che soltanto i dirigenti scolastici possono approvare, è quindi la soluzione a un problema creato dalla burocrazia.
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