Napoli, un ascensore porterà
nel ventre del Rione Sanità

Napoli, un ascensore porterà nel ventre del Rione Sanità
di Valerio Esca
Sabato 12 Maggio 2018, 10:48
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Il Rione Sanità e la collina di Capodimonte sempre più vicini. Ieri il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe e il Sovrintendente Luciano Garella hanno sottoscritto l'accordo attuativo per la realizzazione di interventi finanziati dal Mibac (ministero dei Beni Culturali), per un importo di 4 milioni di euro. Sono previsti nuovi ascensori di collegamento tra la chiesa del Buon Consiglio a Capodimonte e le aree sottostanti, dunque con il ventre della Sanità, messi a disposizione dei cittadini del quartiere. Ma non solo. Perché il progetto «Napoli rione Sanità: una porta verso il futuro», si propone di risolvere le diverse problematiche di accesso e di valorizzazione del sito delle Catacombe.
 
Come illustrato ieri, oltre ad un nuovo collegamento verticale, sarà effettuata, grazie ai 4 milioni di euro messi a disposizione dal ministero, la messa in sicurezza di parte del costone tufaceo che sovrasta il complesso monumentale delle Catacombe di San Gennaro; l'adeguamento dei percorsi per persone disabili all'interno e all'esterno dell'intera area archeologica; la realizzazione di un percorso attrezzato sul piazzale adiacente la Basilica di Capodimonte, quale ingresso al percorso museale; e il recupero di una grande cava e dell'adiacente giardino sottostante il piazzale, pensati come spazi polifunzionali. Nasceranno così spazi per la lettura, per gli incontri, book-shop, una caffetteria, luoghi dove accogliere mostre e ovviamente una biglietteria. L'obiettivo come sottolineato dall'Arcivescovo di Napoli e dal Sovrintendente archeologico - è migliorare e facilitare i collegamenti tra i grandi attrattori, il museo di Capodimonte ed il museo Archeologico, oltre ad abbattere totalmente le barriere architettoniche, dentro e fuori l'area archeologica, diventando un sito completamente accessibile alle persone con disabilità. Il progetto in realtà punta anche a capovolgere l'approccio storico della visita, perché, come è stato spiegato «l'attuale accesso, posto in alto, è filologicamente errato» in quanto porta i visitatori a sovvertire l'approccio alla visita. In origine la parte più antica, in contiguità con la Basilica di San Gennaro dei poveri, era ubicata nella parte bassa, quella che oggi conduce appunto al Rione Sanità.

Per quanto riguarda l'aspetto relativo alla fattibilità tecnica ci si avvarrà della collaborazione dei dipartimenti di architettura e ingegneria geotecnica della «Scuola Politecnica e delle scienze di base dell'Università Federico II di Napoli», e il Dipartimento di Architettura dell'Università Federico II di Napoli, che ha già operato nell'area oggetto d'intervento con un accordo di collaborazione scientifica e di ricerca con la «Fondazione di Comunità san Gennaro». Mentre la gestione farà capo alle cooperative legate alla Fondazione di Comunità San Gennaro Onlus, le stesse che oggi gestiscono le Catacombe di Napoli e le annesse basiliche. «Recuperando questa parte di città fortemente degradata si legge in una nota della Curia di Napoli -, si offre la possibilità di creare un ulteriore luogo di attrazione che può mirare a diventare un potenziale luogo di promozione culturale, per conferenze, esposizioni artistiche oltre che per le attività delle associazioni culturali promosse dalla Fondazione San Gennaro».
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