Alberi da potare, paradosso Vomero: la burocrazia ferma i cittadini privati

Alberi da potare, paradosso Vomero: la burocrazia ferma i cittadini privati
di Pierluigi Frattasi
Martedì 6 Novembre 2018, 10:30
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Valanga di richieste di condomini al Comune per potare gli alberi che insistono sulle strade cittadine con risorse proprie e sponsorizzazioni. Piante che in alcuni casi non vengono potate anche da 5 anni, raggiungendo, soprattutto al Vomero, i piani alti dei palazzi. A via Morghen alcuni condomini, dopo aver sollecitato invano il Comune ad intervenire, si sono resi disponibili a farlo con proprie risorse, diffidando il Municipio. Ma sono circa 250 i siti in tutta la città per i quali i cittadini hanno chiesto al Comune potature e pulizia del verde. Tutte domande ancora in sospeso. Di queste, circa 50 riguardano privati che si sono resi disponibili a pagare di tasca propria gli interventi, sostituendosi al Municipio. «Purtroppo - commenta il consigliere comunale Diego Venanzoni (Pd) - anche queste offerte sono bloccate, perché manca un regolamento comunale che disciplini gli interventi privati». Ma c'è un altro problema. Perché queste operazioni condotte dai condomini, anche una volta autorizzate, dovranno avvenire sotto la supervisione degli agronomi comunali, che però al momento sono pochissimi.
 
Mercoledì scorso, infatti, Palazzo San Giacomo, dopo il vertice del Centro coordinamento soccorsi in Prefettura sull'emergenza maltempo, ha chiesto alla Regione Campania - Ufficio Foreste e Caccia - di «mettere a disposizione agronomi e periti agrari per verificare, in collaborazione con il personale del Servizio Verde della Città, lo stato delle alberature sul territorio del Comune di Napoli a seguito del forte vento verificatosi il 29 ottobre ».

«Da oltre 3 anni non si effettua la potatura degli alberi di alto fusto presenti in via Morghen, lato alto, dall'altezza della funicolare di Montesanto fino a via D'Auria». Inizia così la lettera di diffida di alcuni residenti di via Morghen al Comune di Napoli per sollecitare la potatura degli arbusti che insistono sul suolo pubblico. Dopo diverse richieste all'ente andate a vuoto, i condomini si sono resi disponibili ad effettuare il lavoro anche in proprio. Dopo la prima diffida del 23 marzo, un secondo sollecito è stato inviato il 19 settembre, ma anche a questo non c'è stata risposta. «Si tratta di 8 piante di acero - è scritto nel documento corredato da un dossier fotografico - in stato di abbandono a ridosso del fabbricato del condominio».

Le piante sono cresciute talmente tanto, scrivono i condomini, «da impedire la visuale dalle finestre, togliere luce e aria e favorire il proliferare di insetti. La fittissima vegetazione rende, poi, il marciapiede sottostante completamente privo di visibilità. I passanti sono costretti a percorrerlo al buio o a camminare in strada rischiando di essere investiti. Per cercare di limitare i disagi il condominio si è visto costretto ad applicare sulla facciata del palazzo alcuni neon. La situazione è insostenibile per cui, in mancanza di un intervento immediato da parte del Comune, si intende procedere direttamente alle operazioni di potatura degli alberi, tramite una ditta specializzata». I condomini, insomma, sono intenzionati ad andare fino in fondo, anche a rivalersi dei costi eventualmente sul Comune.

Ma anche questa, come altre centinaia di richieste, finora è rimasta inevasa, perché manca un regolamento. «Secondo i dati del Comune - spiega Venanzoni - sono circa 50 le offerte private per fare le potature. Abbiamo chiesto all'amministrazione di fare un disciplinare, in modo da non perdere questa occasione, soprattutto considerando le difficoltà economiche del Comune. «L'apporto dei privati è indispensabile» aggiunge Marco Gaudini, presidente commissione Ambiente.
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