Napoli, 250 volontari ripuliscono la Villa Comunale nel degrado

Napoli, 250 volontari ripuliscono la Villa Comunale nel degrado
Domenica 23 Settembre 2018, 17:55 - Ultimo agg. 24 Settembre, 07:01
2 Minuti di Lettura

Duecentocinquanta volontari tra i sei e gli ottantasette anni, 45 cassonetti dell'Asia riempiti per un totale di circa una tonnellata di rifiuti conferiti. Ben 350 sacchi da condominio riempiti di spazzatura, differenziandola. Un successo di numeri l'iniziativa «In azione per la Villa Comunale di Napoli», la giornata dedicata alla cura e alla pulizia manuale dello storico giardino pubblico cittadino, promossa dalle associazioni Sii Turista della tua Città e Premio GreenCare Ets, in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte e con il supporto dell'Assessorato al Verde del Comune di Napoli, presente l'assessore Maria D'Ambrosio.
 

 

Protagonisti della mattinata sono stati i cittadini napoletani, invitati a partecipare in maniera volontaristica. Numerosissimi sono arrivati sin dalle prime ore del mattino: a tutti sono stati consegnati guanti, scope e rastrelli. Cappellini e grembiuli, offerti da Ferrarelle SpA, erano realizzati in plastica riciclata.

La giornata è entrata nel vivo con la raccolta dei rifiuti, conferiti in maniera differenziata. I volontari hanno recuperato dalle aiuole della Villa Comunale di Napoli erbacce e foglie, ma anche batterie, due parabordi di una barca, scarpe, coperte, il cerchione della ruota di uno scooter, pentole, cavi, bottiglie in vetro ed alluminio. «L'iniziativa è riuscita nel migliore dei modi», commenta Benedetta de Falco, presidente dell'Associazione Premio GreenCare. «Si è trattato di un esempio di cittadinanza attivamente impegnata che sarà possibile replicare e ripetere in altri ambiti, e che in altri Paesi è del tutto una consuetudine».

Tra i presenti, due turisti degli Stati Uniti che hanno voluto partecipare all'iniziativa: «Salvaguardare i beni della città è un nostro dovere, scendere in campo e favorire la cooperazione tra pubblico e privato deve diventare un'abitudine. Mi preme ricordare, infine, che questo è un giardino storico, sottoposto a numerosi vincoli, che necessita di una manutenzione speciale».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA