Memorial Vincenzo Liguori in moto: festa a Pollena Trocchia per non dimenticare le vittime della camorra

POLLENA TROCCHIA. Motoraduno memorial "Vincenzo Liguori", vittima innocente della criminalità. Questa mattina la settima edizione dell'evento
POLLENA TROCCHIA. Motoraduno memorial "Vincenzo Liguori", vittima innocente della criminalità. Questa mattina la settima edizione dell'evento
di Patrizia Panico
Domenica 21 Ottobre 2018, 16:24
2 Minuti di Lettura
POLLENA TROCCHIA. Motoraduno Memorial Vincenzo Liguori, il rombo della memoria per non dimenticare Vincenzo e con lui, le tante vittime innocenti della camorra, della criminalità. 

È partito all'unisono questa mattina nel piazzale Esperanto il rombo dei motori per ricordare Vincenzo Liguori - il papà di Mary, giornalista de Il Mattino - ucciso da un proiettile vagante a San Giorgio a Cremano nel pomeriggio del 13 gennaio 2011, mentre era al lavoro nella sua officina. Il lungo corteo composto da decine di vespe, lambrette e moto, giunto oggi da tantissime città della Campania, per il settimo anno ha sfilato per le strade principali di Pollena Trocchia, il paese natale di Vincenzo, dove egli viveva con la sua famiglia e coltivava la sua grande passione per la vespa ed i motori. In sella alla vespa di Vincenzo, questa mattina, in prima fila a guidare il corteo, c'era la figlia Mary con il marito Tony: per non dimenticare le vittime innocenti della criminalità.



«Vincenzo Liguori è stato ed è per noi una figura molto importante. Ricordarlo, come facciamo con questo appuntamento è fondamentale. Da sei anni - ha dichiarato Gianni Ognibene, presidente dell’associazione “Liberi pensieri” che organizza l'evento - l’associazione si impegna in questa manifestazione anche per la solidarietà alla famiglia e per la denuncia a tutte le illegalità».

Alla manifestazione prenderanno parte, come ogni anno, delegazioni del Coordinamento familiari vittime di criminalità. "I motori qui rappresentati materialmente da queste decine di vespe, lambrette, moto, giunte da ogni parte della Regione devono avere un solo ed unico significato: non spegnere mai il motore della memoria",  ha detto Alfredo Avella, il papà di Paolino (una giovane vittima della criminalità - sebbene quest'ultimo sia finito nell'oblio nella sua città di Pollena Trocchia).
 

Le vite spente dalle mani criminali non vanno dimenticate, non va dimenticata la loro memoria ma il loro sacrificio serva a tutti, in particolare alle giovani generazioni, affinché la cultura della legalità, il suo seme sia sempre più forte di quello criminale. Il valore ed il significato di questa manifestazione come quello di una stele è questo: esse devono per sempre essere ricordo nelle memorie di chi resta, simbolo indelebile di un evento che ha segnato non solo la vittima ed i suoi cari ma la comunità perché il crimine e la lotta affinché esso venga contrastato deve essere cultura di tutti. Una società non può, quindi, dirsi "civile" se non fa suo il senso quotidiano della legalità, del rispetto verso i diritti altrui, e dunque, della sua vita, anche attraverso la memoria di eventi come questo di oggi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA