Edenlandia, ostacoli sul rilancio:
il cda vota contro, Scoppa lascia

Edenlandia, ostacoli sul rilancio: il cda vota contro, Scoppa lascia
di Davide Cerbone
Domenica 22 Gennaio 2017, 10:54
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L’hanno chiamata “New” Edenlandia, per sottolineare la voglia di rilanciare quell’oasi dei bambini e che a Napoli manca da oltre cinque anni. Tra un pasticcio e l’altro, però, il parco giochi che non c’è rischia di farsi vecchio prima ancora di rinascere.

È una storia di false partenze e di ripartenze ancora più maldestre, quella dell’Edenlandia 2.0 ridimensionata col passare del tempo fino a diventare 1.5 o poco più: più stop che go, più speranze che fatti. È, soprattutto, la storia di una restituzione attesa da un’intera città e finora soltanto annunciata. Una storia di proclami destinati ad autodistruggersi, puntualmente, dopo qualche mese. «Si apre, anzi no». Di questo passo se ne sono andati quattro anni, sfumati tra accordi disfatti sull’ultimo miglio (quello con la Clear Leisure dell’italo-svizzero Alfredo Villa), abusi edilizi emersi dopo decenni, grovigli burocratici, liti con Mostra e Comune e ripetuti cambiamenti nell’assetto societario, che oggi vede la Tanit detenere un pacchetto di maggioranza pari al 76,5 per cento.

Se la penultima puntata era stata a inizio dicembre il sequestro del «Santa Claus Village», realizzato con l’idea di portare un po’ di moneta sonante nelle casse sociali, l’ultima risale a venerdì: il cda di New Edenlandia ha di fatto sfiduciato l’amministratore unico Maurizio Scoppa, generale dei carabinieri in pensione che l’ex governatore Caldoro nominò commissario straordinario alla Asl Napoli 1 Centro. Proposto ad ottobre scorso come uomo d’ordine da Pasquale Marrazzo, Scoppa (che più recentemente era stato anche amministratore delegato del Tarì) è però entrato in contrasto con alcuni membri del consiglio, in particolare con il suo predecessore Ciro Cangiano e con Antonio Maione, amministratore della Eco Sistem Sanfelice, che si occupa del trasporto di rifiuti solidi e liquidi. È stato quest’ultimo a far saltare il tavolo nell’ultima seduta, provocando con le proprie dimissioni la paralisi del consiglio: lo statuto di New Edenlandia prevede infatti che quando viene meno un consigliere decade l’intera assemblea. Il cda diventerà dunque a tre: a Pasquale Marrazzo e suo figlio Giuseppe si aggiungerà Roberto Maione, figlio di Antonio. Il ruolo che prima era di Scoppa (con l’arrivo del generale inaspriti anche i rapporti col Comune) verrà affidato invece a Eugenio Strazzullo.

«L’amministrazione di Scoppa non ha spiccato avviso per brillantezza, allontanando quella che deve restare la vera priorità, cioè la piena e rapida riapertura del parco giochi», osserva il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, da sempre attivo per favorire la riapertura di Edenlandia. Dalla società, tuttavia, arrivano rassicurazioni per cittadini e lavoratori: «I lavori proseguono a ritmo serrato, riapriremo tutto il parco per la prossima primavera, anche con nuove attrazioni».
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