Denunciò il racket nel centro storico di Napoli due anni fa: «Io abbandonato dallo Stato, chiudo e vado via»

Denunciò il racket nel centro storico di Napoli due anni fa: «Io abbandonato dallo Stato, chiudo e vado via»
di Giuliana Covella
Sabato 14 Ottobre 2017, 15:50 - Ultimo agg. 15:52
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«Ormai è finita. Chiudo e vado via». Ad affermarlo è Salvatore Castelluccio, titolare di un negozio di parrucchiere in largo Ecce Homo al centro storico di Napoli,  che presto si trasferirà a Sorrento perché la sua attività non ha più senso di esistere. Aveva denunciato il racket nella zona, ma la storia aveva suscitato non poche polemiche con l’amministrazione comunale. In merito, soprattutto, al sostegno che - a suo dire - non gli sarebbe arrivato da Palazzo San Giacomo.

Tutto parte nell’agosto 2015, quando l’imprenditore denuncia i suoi estorsori. Gli emissari di quattro clan che, partendo da quello egemone nella sua zona (i Troncone), si erano alleati per contrastare il rifiuto del negoziante di fronte alle sempre più pressanti richieste di pizzo. Richieste che all’inizio andavano dai 150 ai 200 euro al mese. Fino ad arrivare a 2mila  euro mensili.

«Voglio ringraziare la polizia e tutti gli uomini della scorta che mi sono stati vicini - dice Castelluccio, che ha affidato il suo ultimo sfogo a un video diffuso su Facebook -. Ma ci sono anche tante lamentele da fare. Perché se ho avuto la scorta era perché mi hanno minacciato di morte, ma lo Stato per altri aspetti è assente». Palesemente deluso e sfiduciato il parrucchiere aggiunge: «Ora sapete cosa mi resta? Stati d’ansia, panico, paura di stare in luoghi aperti e affollati. Prima ero considerato un eroe da molti, adesso sono soltanto un uomo senza lavoro che deve provvedere alla sua famiglia». Infine una dura critica ai colleghi commercianti, che lo avrebbero abbandonato: «i camorristi che ho fatto arrestare sono più uomini di voi, perché hanno ammesso che facevano le estorsioni. Invece voi, oltre ad avere negato che in zona vi fosse il racket, mi avete lasciato solo». 

Intanto lunedì 16 ottobre Castelluccio abbasserà per l’ultima volta la saracinesca del suo negozio. E alle 12.30 i Verdi con il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, parteciperanno a un presidio in largo Ecce Homo per consegnare un assegno di 2.000 euro a Salvatore come contributo per ricominciare, somma raccolta dai contributi del personale e dei fornitori dell’Ente Autonomo Volturno. «Un gesto importante che purtroppo è rimasto isolato e che non ha scongiurato la chiusura - dice il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli -. Speriamo sia utile per far ricominciare una nuova vita ad una persona che ha fatto solo il proprio dovere dicendo “no alla camorra”».
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