Abbandono e danni nella villa del boss affidata al Comune di Torre Annunziata

Abbandono e danni nella villa del boss affidata al Comune di Torre Annunziata
di Raffaele Perrotta
Domenica 21 Ottobre 2018, 13:15
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TORRE ANNUNZIATA - In parte vandalizzata, forse poco prima che lo Stato ne prendesse possesso, confiscandola nel 2011 ai vecchi proprietari. L'incuria poi, di quasi un decennio ha fatto il resto, lasciando sull'immobile tutti i segni del passaggio delle stagioni. «Villa Cesarano», la casa appartenuta a Pasquale Cesarano, fratello del boss Ferdinando di Ponte Persica di Castellammare di Stabia, versa oggi in una situazione di completo abbandono. Nel sopralluogo effettuato con l'assessore al patrimonio Emanuela Cirillo, la dimora, ubicata a traversa Andolfi in una zona periferica della città oplontina, già dall'esterno appare nel suo stato precario.

L'ingresso a piano terra dà sui resti di quella che fu la cucina dell'abitazione, quindi il corridoio che porta in un salone ampio e in un bagno, dalla cui finestra vi hanno buttato dall'esterno rifiuti di ogni genere, nonostante le grate di ferro. Il primo piano, accessibile dal giardino, mostra crepe e segni visibili di infiltrazioni d'acqua, con la controsoffittatura quasi tutta caduta. Un ampio salone e due camere da letto, di cui quella dei piccoli decorata con le fantasie dei cartoni animati, completano il piano. La villa rientra da anni tra i beni in possesso dell'ente torrese. Nel novembre del 2011 l'agenzia del demanio consegnò le chiavi della struttura al comune oplontino. Da allora i vari governi cittadini che si sono alternati hanno provato nel corso del tempo a trovare la destinazione più utile. Originariamente adibita ad asilo con uffici comunali, nel 2013 il governo guidato dall'ex primo cittadino Giosuè Starità immaginò di destinarla ad housing sociale, per fronteggiare la perenne richiesta di alloggi per i senza tetto. Una scommessa che trovò il muro degli alti costi di ristrutturazione che hanno frenato anche la riconversione in spazi da destinare alle persone disabili in uscita dal circuito sociosanitario, pensata nello stesso anno. Villa Cesarano, con l'abitazione appartenuta ai Tamarisco nel rione Poverelli furono individuate come possibili dimore per gli ufficiali dei carabinieri.

Ancora una volta però, le consistenti opere di ristrutturazione, soprattutto per la prima che ha problemi statici e una costruzione non a norma, e le difficoltà economiche dell'ente ne hanno impedito questa destinazione.
 
Da qualche mese l'attuale amministrazione del sindaco Vincenzo Ascione ha immaginato di trasformare questa residenza, e le diverse altre dei 40 beni confiscati in proprio possesso, in una struttura destinata ad associazioni ed enti impegnati nel sociale. Per questo, il Comune ha predisposto un avviso pubblico per la manifestazione di interesse finalizzata al riuso della villa. «Villa Cesarano è il primo bene che abbiamo messo al bando, che scade il 26 ottobre. Chiunque lo vorrà utilizzare dovrà destinarlo a scopi sociali - ha detto l'assessore Emanuela Cirillo, delegata al Bilancio e al Patrimonio - Per questo bene, come per Villa Tamarisco nel rione Poverelli, le associazioni che faranno richiesta dovranno presentare anche il progetto di ristrutturazione».
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