Vendemmia, assoenologi attacca
Dalla Coldiretti numeri al lotto

Degustazione di vino
Degustazione di vino
di Luciano Pignataro
Mercoledì 17 Agosto 2016, 19:15 - Ultimo agg. 19:51
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Tra le pagine polpettone sull'agricoltura degli anni 80 e la corsa alla conquista del titolo effetto può esserci una via di mezzo? Chissà. Tutto comincia dal consueto tormentone estivo sulla vendemmia in una gara a chi annuncia per primo la tendeza. In previsione dellla pausa di Ferragosto arriva puntuale l'annuncio della Coldiretti secondo cui la produzione di vino quest'anno dovrebbe crescere di almeno il 5% rispetto ai 47,5 milioni di ettolitri dello scorso anno, anche se con un andamento fortemente differenziato tra le diverse regioni, che varia dalla previsione di crescita del 15% in Puglia al calo del 10% in Lombardia, per effetto del bizzarro andamento climatico.

«Siamo passati dagli sciamani in vigna ai maghi dei numeri - commenta sarcastico Riccardo Cotarella, presidente nazionale di Assoenologi - davvero non so come facciano a dare questi numeri, tra l'altro in una annata che sta ritardando rispetto alla precedente. Sarebbe ora di finirla, spiegare per esempio che più quantità non vuol dire qualità e che non è in questo modo che l'Italia supera la Francia anche se capisco che possa essere un titolo strappa clic su internet».

Assoenologi annuncerà i suoi dati, che in genere sono sempre quelli definitivi, solo alla fine di agosto. «In quella occasione polemizzerò su questo modo di fare informazione. Dire che c'è più uva vuol dire non favorire il reddito di chi la voltiva, quindi è anche un autogol. Ma in ogni caso il mondo del vino in Italia è una cosa seria e non può adeguarsi allo show news estivo sotto l'ombrellone»

La vendemmia 2016, secondo Coldiretti, coinvolgerà 650 mila ettari di vigne, dei quali ben 480 mila Docg, Doc e Igt e oltre 200 mila aziende vitivinicole con un record storico per il Prosecco che segna un balzo del 25% delle bottiglie esportate ed un +198% delle bollicine spedite in Francia. «La partita è ancora molto da giocare -dice Cotarella - in Italia non possiamo più parlare di Nord, Centro e Sud, ma analizzare bene i diversi areali. Molti sono alle prese con oidio e peronospera e molto dipende da che clima avremo nei prossimi dieci giorni».

Il vino comunque è uno dei volani dlel'economia italiana. La vendemmia infatti - rileva Coldiretti - è una spinta di tante economie, locali e su scala internazionale. «Per ogni grappolo di uva raccolta si attivano 18 settori di lavoro dall'industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro».

La ricaduta occupazionale, precisa l'organizzazione agricola, riguarda sia le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia quelle impiegate in attività connesse e di servizio. In Italia se non ci saranno sconvolgimenti climatici, Coldiretti prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola. Nel primo quadrimestre del 2016 le esportazioni di vino Made in Italy sono ulteriormente aumentate del 2 per cento in valore rispetto al record storico fatto segnare lo scorso anno, secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat, con il risultato che oltre la metà del fatturato realizzato dal vino quest'anno sarà ottenuto dalle vendite sul mercato estero.
 
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