Porte aperte al Birrificio Sorrento Experience nel borgo collinare di Casarlano

La presentazione
La presentazione
di Antonino Siniscalchi
Domenica 26 Novembre 2017, 10:58
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SORRENTO - I beer lover hanno un nuovo punto di riferimento in Campania. Il Birrificio Sorrento raddoppia e rilancia, con il nuovo stabilimento artigianale nel borgo collinare di Casarlano. Porte aperte per vedere uomini e impianti all'opera, nella produzione di diverse specialità brassicole. L’altra sera il vernissage sul nuovo tempio del birrificio, nato nel 2009 dalla passione di due giovani, Giuseppe Schisano e Francesco Galano, ispirati dal suocero Gennaro Gargiulo. Al marchio di fabbrica hanno aggiunto Experience, per sottolineare che nella nuova sede, aprono le porte ad appassionati e curiosi di conoscere il ciclo produttivo che consolida una nuova tendenza del bere consapevole. Per oltre un anno hanno lavorato al progetto Birrificio Sorrento Experience, sulla scia di una crescita continua e costante, «a piccoli passi, ma ben calibrati» come l’ha definita Lorenzo Dabove, in arte Kuaska, guru della critica brassicola, che ha portato a successi e soddisfazioni: nella Guida alle Birre d’Italia 2015 di Slow Food, la Syrentum ottiene il riconoscimento di «Grande Birra», la Ligia al terzo posto di Birra dell’Anno nel 2016, miglior Birrificio Campano Bibenda 2016, riconferma della Syrentum come «Grande Birra» con l’aggiunta della Parthenope insignita del premio «Birra quotidiana» nel 2017.

Nel borgo collinare di Casarlano, in quella stessa terra, dove nei primi anni ’80 nacque il primo microbirrificio italiano, Giuseppe e Francesco, inizialmente homebrewers - termine anglosassone per descrivere l’hobby di farsi la birra in casa – consolidano gli studi per approfondire il mondo della birra. Giuseppe lavora sugli ingredienti, dall’acqua alle spezie, con il desiderio di acquisire la padronanza della loro gestione per produrre con consapevolezza le birre. Francesco si dedica all’approvvigionamento delle materie prime e alla commercializzazione del prodotto. Sulla scia delle prime due etichette, ispirate al territorio, con ingredienti come il limone di Sorrento Igp, che arricchiscono la Syrentum, la Minerva con le arance di Sorrento e la Parthenope, con la noce di Sorrento. Con l'apertura del primo impianto, a Massa Lubrense, nasce il filone delle birre stagionali con tre Italian Grape Ale: la Ligia, l’Elèa e l’Opis e per il Natale l’Astrum che ricorda nelle sue sensazioni olfattive e gustative i tradizionali dolci natalizi. La linea classica viene, quindi, ampliata con l’Armida che, dedicata al poeta Torquato Tasso, declina in maniera diversa la buccia fresca dell’arancia di Sorrento.

Una azienda con ulteriori prospettive di crescita, come ha sottolineato nel corso della presentazione della nuova sede Flavio Boero, autorevole esperto di qualità, che ha accompagnato Giuseppe e Francesco nel la realizzazione di un progetto ambizioso. «Il passo successivo era quello di un impianto produttivo che potesse aumentare la produttività e la qualità delle birre - spiegano Giuseppe e Francesco -. Si è reso necessario un nuovo stabilimento con nuove tecnologie e attrezzature, ma nello stesso proporre al visitatore potesse immergersi a 360 gradi nell’esperienza birra. Dove potesse comprendere i nostri sforzi nella ricerca osservando gli studi fatti nel loro laboratorio di microbiologia, dove alla fine del percorso potesse provare il risultato finale del progetto degustando le birre magari accompagnate da qualche eccellenza gastronomica della nostra terra». L’evento di presentazione condiviso con le eccellenze sorrentine, ispirando gli opportuni abbinamenti con il ventaglio della produzione del Birrificio Sorrento: lo chef pizzaiolo Antonino Esposito, il panificio Lievito Madre, l’azienda casearia Il Perozziello, La Solagri, la macelleria Staiano e la pasticceria Pina.  
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