«Mio marito mi ha chiesto di lasciare il lavoro che amo per stare con nostro figlio. Ma lui non è disposto a fare lo stesso»

Lo sfogo di una mamma in cerca di consigli sui social nel tentativo di conciliare lavoro e famiglia

«Mio marito mi ha chiesto di lasciare il lavoro che amo per stare con nostro figlio. Ma lui non vuole lasciare il suo»
«Mio marito mi ha chiesto di lasciare il lavoro che amo per stare con nostro figlio. Ma lui non vuole lasciare il suo»
Venerdì 8 Settembre 2023, 11:00
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Parità genitoriale, questa sconosciuta. Nonostante la divisione dei ruoli in famiglia non sia più così netta come nei decenni passati, parlare di eguaglianza tra uomo e donna sembra ancora un'affermazione distante dalla realtà, specie se ci si riferisce all'accudimento dei figli. Secondo il rapporto stilato da Save The Children sulle mamme lavoratrici, chiamato didascalicamente Le Equilibriste, nel 2022, pur segnando una leggera decrescita, il divario lavorativo tra uomini e donne si è attestato al 17,5%, ma è ben più ampio in presenza di bambini: nella fascia di età 25-54 anni, se c’è un figlio minore, il tasso di occupazione per le mamme si ferma al 63%, contro il 90,4% di quello dei papà, e con due figli minori scende fino al 56,1%, mentre i padri che lavorano sono ancora di più (90,8%), con un divario che sale a 34 punti percentuali. 

L'ennesima testimonianza di tale divario arriva dallo sfogo di una mamma sui social, nel quale ha raccontato di come il marito le abbia chiesto di rinunciare a un lavoro che ama per prendersi cura del loro bambino.

La mamma di un bambino piccolo ha pubblicato in forma anonima in un gruppo Facebook la sua personale esperienza familiare, chiedendo consiglio agli utenti sul da farsi. «Lavoro in un ambulatorio veterinario, 4 ore al pomeriggio, dal lunedì al venerdì e lo studio è a 600m da casa mia.

Mi piace il mio lavoro, mi trovo bene con capo e colleghi, ho una flessibilità assurda dato che posso stare a casa in caso di necessità anche con un preavviso davvero minimo. Al mattino sono libera di gestire un'altra attività, non molto remunerativa, ma che adoro. Parrebbe tutto perfetto? E invece il mio compagno vorrebbe che mi licenziassi perché abbiamo avuto un bambino». La donna, mamma e lavoratrice, prosegue spiegando che «fino ad oggi il piccolo è stato seguito da una baby sitter nel tempo in cui entrambi lavoriamo (circa un paio di ore al pomeriggio o fino a che non rientro se è in trasferta), ma secondo lui sarebbe più logico, visto che a breve andrà all'asilo, che io smettessi di lavorare per stare con lui quando esce e seguirlo nelle varie attività. Se proprio voglio potrei trovarmi un lavoro al mattino... rinunciando alla mia passione, perdendo un'entrata sicura in una realtà ottima, col rischio che aumentino i costi tra spostamenti e via dicendo». Il post prosegue con le motivazioni della richiesta da parte del partner: «Lui sarebbe più libero quando esce da lavoro o non in ansia quando è in trasferta e non spenderemmo soldi in baby sitter, anche se probabilmente li spenderemmo in una persona di servizio perché io non avrei più il tempo di seguire la casa». Infine, la richiesta: «Ora, io, semplicemente, non voglio licenziarmi e ritengo tutta la questione folle. Necessito di punti di vista esterni e non figliocentrici che se chiedo alle mie amiche mi rispondono che è giusto che stia a casa dato che sono la madre».

Decine i commenti al post della donna, tutti dello stesso tenore: «Non licenziarti. Se ti trovi bene continua a lavorare. Sta storia del seguire i bambini per la scuola è una baggianata. Tu devi essere tranquilla e serena. Le cose andranno benissimo. Al massimo può licenziarsi il tuo compagno se vuole», scrive un utente. 
«Non farlo. Perderesti la tua indipendenza economica e la tua passione, non per scelta tua. Fai un favore a te e a tuo figlio. Che si licenzi lui se vuole che il bambino abbia un genitore a casa», scrive un altro. «Digli di trovare un lavoro senza trasferte per poter stare di più a casa col figlio se proprio lo desidera. Una volta svezzato mamma e papà sono intercambiabili», fa notare un altro. Sulla questione, però, risponde anche la diretta interessata, spiegando: «Gli ho proposto di rinunciare alle trasferte, la risposta è stata che il suo lavoro è così e che lo sapevo...esattamente come il mio è così e lo sapeva».

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