Il viaggio in Australia è un flop e l'influencer lo spiega così: «È stata una seccatura»

Grace Cheng è una travel influencer che posta sui suoi canali social video, foto e itinerari di tutti i suoi viaggi

Influencer posta sui social un video del suo viaggio in Australia: «Noioso. Spiagge mediocri e città distanti. È stata una seccatura»
Influencer posta sui social un video del suo viaggio in Australia: «Noioso. Spiagge mediocri e città distanti. È stata una seccatura»
Sabato 6 Gennaio 2024, 21:15
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Partire e viaggiare oltreoceano per due settimane è il sogno di ogni persona, specie se la meta è un posto come l'Australia, dove spiagge libere, canguri ed escursioni sono all'ordine del giorno. Una destinazione che, tuttavia, non è piaciuta alla giovane influencer Grace Cheng, di Seattle, Stati Uniti, che ha condiviso il suo disprezzo in un video pubblicato sui social, elencando i diversi motivi che l'hanno portata a considerare il viaggio «mediocre e noioso». 

Due intere settimane in giro per l'Australia, visitando più di 35 città in poco tempo. La travel influencer non si è risparmiata sulle critiche a uno dei Paesi più ambiti dagli italiani, sia per la ricchezza che ne deriva, che per la bellezza delle sue spiagge chilometriche, ma soprattutto libere.

La giovane era parita a maggio dello scorso anno, ma non è rimasta entusiasta da quello che ha visto, mangiato e provato durante il tour.

«Spiagge e città mediocri. In Australia è tutto così lontano e Sydeny è un po' sottotono. Spostarsi da una parte all'altra del Paese è stata una seccatura», ha liquidato subito la ragazza, con tanto di video pubblicato sui Instagram e Tiktok, dove si contano più di 70 mila followers.  

Tra gli aspetti positivi, che la giovane influencer ha riscontrato durante il viaggio, rientrano il buon cibo e la lingua. Nessuna barriera linguistica ha, infatti, ostacolato o rallentato gli spostamenti interni all'Australia, eccezion fatta per il gergo. Sul cibo, Grace Cheng non ha obiettato: «Era tutto bonissimo. Ero impressionata dal fatto che tutti i ristoranti in cui ho mangiato cucinassero così bene».

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