«Sono figlio di un tassista, ma piuttosto che prendere il taxi faccio l’autostop. È una categoria di disonesti: ecco come rubano»

Un ragazzo ha esposto sui social tutte le irregolarità compiute dalla sua famiglia nei confronti di cittadini italiani e turisti

«Sono figlio di un tassista, ma piuttosto che prendere un taxi faccio l’autostop. Categoria di disonesti»
«Sono figlio di un tassista, ma piuttosto che prendere un taxi faccio l’autostop. Categoria di disonesti»
di Nikita Moro
Giovedì 1 Febbraio 2024, 07:00
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La situazione dei taxi in Italia è un argomento spesso dibattuto anche da persone del mondo dello spettacolo, della politica e da influencer che ne hanno denunciato le irregolarità sui social. Ma quando le critiche vengono da chi con i tassisti ci vive è lecito riconoscerne la veridicità?

L'utente anonimo, che ha scelto il nickname BlackJuniperDK, ha raccontato sui social di essere nato e cresciuto in una famiglia di tassisti che giudica «ignoranti, disonesti», ma soprattutto «grandi evasori fiscali». Il quesito del ragazzo è solo uno: «Cosa possiamo fare, come cittadini, per far crollare il loro castello di carte?». 

Su Reddit BlackJuniperDK ha spiegato da cosa nasce il suo disprezzo per la categoria.

Nato e cresciuto in una famiglia che conta ben sette tassisti - di cui quattro ancora in servizio - il ragazzo ha confessato che proprio non sopporta chi guida i taxi. I soldi non sono mai stati un problema nella sua famiglia, specialmente i contanti che «in casa giravano a iosa». Un riferimento a quel cash tanto preteso dai tassisti che spesso si rifutano di far pagare i clienti con carta di credito. Storie non inventate, ma denunciate e anche riprese in video da cittadini, turisti e giovani donne. «Ci sono sempre state storie di truffe agli stranieri, facendo sgami del tipo: Il Pos non funziona», ha confidato. 

«È tristissimo vedere come i tassisti crescano i propri figli con i valori della categoria: se non rubi tu ruba il tuo amico, quindi conviene farti furbo», ha scritto il giovane, che ha spiegato di aver lasciato l'Italia e di essersi trasferito all'estero proprio per non dover sottostare a questa tradizione. Poi ha raccontato di come questo tipo di lavoro venga tramandato di padre in figlio e guai se non si riesce ad avere la licenza. BlackJuniperDK ha ricordato di quando un membro della sua famiglia non riusciva a ottenere «la patente del taxi». 

Dopo il terzo tentativo fallito, l'aspirante tassista riuscì a raggiungere il suo obiettivo spostando la città di residenza in un'altra provincia della Lombardia, così da sostenere «un esame più 'facile', pagando palesemente qualcuno per passarlo».

Poi, il gran finale: «Vi giuro, io piuttosto che prendere un taxi faccio l’autostop: ho una repulsione viscerale verso questa nicchia di disonesti», ha concluso BlackJuniperDK.

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