Fedez in tribunale: «Sono nullatenente». Scatta l'esposto alla Guardia di Finanza. La replica: «Ho detto la verità»

Il rapper ha dichiarato che tutti i suoi beni nel 2020 erano intestati alle sue società

Fedez in tribunale: «Sono nullatenente». Scatta l'esposto alla Guardia di Finanza
Fedez in tribunale: «Sono nullatenente». Scatta l'esposto alla Guardia di Finanza
Giovedì 15 Febbraio 2024, 10:52 - Ultimo agg. 16 Febbraio, 14:13
5 Minuti di Lettura

Durante un procedimento per diffamazione nel novembre del 2020, Fedez si è dichiarato «nullatenente» di fronte al giudice di Milano. L'udienza si svolse in collegamento video, poiché era il periodo della pandemia e, a causa di problemi di connessione, il rapper si trovò anche a ribadire più di una volta la risposta: «Beni mobili o beni immobili registrati? Nullatenente direi».  

Fedez: «Io nullatenente? Tecnicamente è così, ho detto la verità e non ho nulla da nascondere»

 

La precisazione di Fedez

«Prendo atto di questo grandissimo scoop che sta circolando su tutte le testate diramato dal Codacons in cui campeggia il titolo ' Fedez dichiara che è nullatenente'. No, non è vero, non ho dichiarato questo: come sempre prendono un pezzo di una cosa, la decontestualizzano e la fanno passare per un'altra cosa»: è quanto spiega Fedez in una storia su Instagram. Fedez spiega che «in uno dei tanti procedimenti per diffamazione che mi ha fatto il Codacons, tutti archiviati ci tengo a dire, il giudice mi chiede 'Federico, tu possiedi beni immobili, navi o macchine?'. E io faccio 'no, è tutto intestato alla mia società'». «Da questo punto di vista - prosegue - sono nullatenente, che non vuol dire che sono nullatenente in generale». Detto ciò, conclude «io ho avuto controlli da parte della Guardia di Finanza, che non hanno mai rilevato nulla di illegale, attualmente non ho nulla in sospeso, quindi mi domando quale sia la notizia, quale sia l'illecito, perché il Codacons per far parlare di sè deve sempre buttare m...a su di me e sulle persone con cui lavoro».

I beni intestati alle società

Fedez, riporta La Repubblica pubblicando l'audio della dichiarazione, ha chiarito che tutti i suoi beni nel 2020 erano intestati alle sue società, una precisazione importante per comprendere la situazione. Questa dichiarazione è emersa durante un procedimento giudiziario in cui il Codacons, l'associazione dei consumatori, aveva accusato il rapper di diffamazione.

L'esposto alla Guardia di Finanza

Nonostante la controversia, l'inchiesta si è conclusa senza conseguenze legali per Fedez. Tuttavia, le parole del rapper hanno attirato l'attenzione del Codacons, che ha presentato un esposto alla Guardia di Finanza chiedendo un'indagine sulle società riconducibili al rapper. Tuttavia, al di là dei dubbi sollevati dell'associazione, al momento non ci sono ulteriori sospetti sul conto di Fedez.

Per l'associazione dei consumatori quella risposta in udienza «in maniera sintetica ma efficace, fa emergere una personalità incline a "sfruttare" a proprio vantaggio i meccanismi mediante cui si celano le ricchezze personali, situazione questa dove è molto frequente possano annidarsi situazione di elusione fiscale o di vera e propria evasione».

 

Fedez e Codacons

L'episodio si inserisce in una lunga disputa legale tra il rapper e il Codacons, con Fedez che sarà sentito dai pubblici ministeri romani il 6 maggio in un procedimento in cui è accusato di calunnia nei confronti dell'associazione.

I contenziosi riguardano principalmente spot e raccolte fondi, settori che hanno causato tensioni tra il rapper e il Codacons in passato.

La replica di Fedez

«Durante un processo mi è stata posta una domanda dal giudice circa quali beni mobili e immobili siano a me intestati – replica Fedez a Repubblica -. Ho risposto la verità che non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente perché è tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo paese. Se avessi detto il contrario – prosegue - avrei mentito davanti a un giudice compiendo un reato».

Le accuse del Codacons

Il Codacons «smentisce Fedez che oggi, attraverso una farneticante storia pubblicata su Instagram, è tornato ad attaccare l'associazione dei consumatori per fantomatici scoop che in realtà la stessa associazione non ha mai diffuso». Lo fa sapere l'associazione in una nota. «Evidentemente Fedez ha la memoria corta, e non ricorda che i procedimenti penali a suo carico, avviati a seguito di denuncia del Codacons, non sono stati affatto tutti archiviati - spiega il Codacons -.

Il prossimo 6 maggio infatti il rapper dovrà rispondere del reato di calunnia ai danni del Codacons in un procedimento aperto dinanzi al Tribunale di Roma, e in quell'occasione dovrà anche dare risposta alle domande che saranno poste dai nostri legali». Il Codacons pubblica dunque il capo di imputazione integrale mosso dalla Procura di Roma a carico del rapper su richiesta della Gup del Tribunale di Roma, Annalisa Marzano:«Accusava falsamente il Rienzi» (presidente Codacons, ndr) «di aver pubblicato un messaggio ingannatorio sul sito internet del Codacons con il quale si faceva credere che la raccolta fondi promossa sulla pagina internet www.codacons,.it nel mese di marzo del 2020 fosse destinata alla battaglia contro il Coronavirus nell'ambito della situazione pandemica all'epoca in essere, così inducendo un numero indeterminato di utenti ad aderire alla suddetta campagna, al fine di procurarsi donazioni che invece venivano impiegate a vantaggio esclusivo del Codacons».

«Nella stessa denuncia-querela - si legge ancora - il Lucia accusa falsamente il Rienzi di aver utilizzato espressioni lesive della propria reputazione, nell'ambito di un comunicato stampa del 24.3.2020 e di diversi video pubblicati su Youtube, in cui Rienzi rivendicava la correttezza del proprio operato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA