Tatuaggi pericolosi: «Metalli nell'inchiostro», ecco cosa rischia la nostra pelle

Tatuaggi pericolosi: «Metalli nell'inchiostro», ecco cosa rischia la nostra pelle
Tatuaggi pericolosi: «Metalli nell'inchiostro», ecco cosa rischia la nostra pelle
di Domenico Zurlo
Martedì 8 Maggio 2018, 17:21
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Non sono pochi gli oggetti che ci mettono in pericolo nella vita di tutti i giorni: sostanze poco note ai più, che sono però potenzialmente dannose per la nostra salute. A raccontare questa problematica, sottovalutata da molti ma che non bisogna assolutamente ignorare, è stato uno speciale andato in onda ieri sera su SkyTg24, Veleni Quotidiani, che svela i rischi per la salute che si nascondono nei prodotti che ogni giorno indossiamo. E non si parla solo di abiti: anche di trucchi, cosmetici, tinture per capelli, per finire ai tatuaggi, agli smartphone e così via. Oggetti e abitudini quotidiane che possono danneggiare il nostro organismo provocando malattie, allergie o, nel peggiore dei casi, il cancro. 

TATUAGGI 8 milioni di italiani hanno dei tatuaggi: ma almeno la metà di loro non sanno dei rischi legati a questo tipo di pratiche. Colpa di alcune leggi lacunose, oltre che dello scarso interesse per la sicurezza di chi si tatua la propria pelle.

Coprire la propria pelle con un tatuaggio, ad esempio, può ingannarci se abbiamo un melanoma: non riuscendo ad accorgerci della sua presenza, lo rileviamo solo quando la pelle sanguina, ma se si attende troppo ad individuarlo, se va in profondità può dare metastasi anche ad alcuni organi interni. Il problema nasce dai metalli contenuti nell’inchiostro, cancerogeni (come piombo, cobalto, cadmio) o un allergene come in nichel: chi ha un tatuaggio, senza mezzi termini, ha un metallo sotto pelle.

L’ultima moda sono i tatuaggi fluorescenti, già di tendenza nei Paesi anglosassoni e che in Italia stanno iniziando a prendere piede: a volte però gli inchiostri utilizzati non sono sicuri. Anzi, acquistarli su internet (con tanto di etichetta incompleta) è sconsigliato, tanto che il ministero della Salute stesso, in una comunicazione recente, ha lanciato un allarme su questi inchiostri dichiarandoli fuorilegge e pericolosi.

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