Intanto così le parti si potrebbero riunire per discutere delle regole, in particolare delle relazioni sindacali. Come noto le sigle del pubblico impiego chiedono più spazio. E passi avanti sarebbero stati fatti, anche alla luce delle novità introdotte con la riforma Madia. I sindacati non saranno più, infatti, solo informati delle decisioni prese dall'amministrazione, ma sarà possibile anche una fase di consultazione. A riguardo i sindacati rivendicano il loro ruolo nella gestione degli orari di lavoro. Posto che tetti e turni sono quelli già stabiliti, i loro riflessi sul personale potrebbero essere materia di confronto.
Quanto agli aumenti, la soluzione potrebbe passare per una clausola che ammortizza i divari che si determinerebbero applicando la stessa percentuale di aumento nei diversi settori, visto che si parte da livelli retributivi e distribuzione del personale, nei vari inquadramenti, differenti.
Per ora il contratto che è in fase più avanzata e per cui si tenta l'accordo è quello della P.a. centrale, degli statali in senso stretto, che riunisce ministeri, agenzie fiscali e parastato (Inps e Inail). Visto che i problemi rimasti aperti toccano più le regole che le risorse, l'incontro tra sindacati e Aran potrebbe iniziare anche se la manovra, dove c'è la dote per i rinnovi, è ancora aperta. I negoziati andrebbero avanti infatti con una non-stop per 48 e più ore. Si attende quindi una convocazione ufficiale, in plenaria, con tutte le sigle che saranno impegnate nella 'maratonà per sbloccare un contratto fermo da quasi dieci anni.