Tecnologia, via libera al Citec:
«Nasceranno idee e imprese»

Tecnologia, via libera al Citec: «Nasceranno idee e imprese»
di Valerio Esca
Mercoledì 28 Novembre 2018, 14:00
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Un nuovo «Centro di Innovazione e Tecnologia» (CiTec) a Napoli, per puntare sul trasferimento tecnologico come volano di sviluppo economico e sociale. Questo il progetto, frutto di un accordo tra Invitalia e la Fondazione Ricerca & Imprenditorialità (presieduta dall'ad di Leonardo, Alessandro Profumo), lanciato ieri a Napoli, durante il convengo «La partita del trasferimento tecnologico», che si è tenuto presso il polo tecnologico di San Giovanni a Teduccio dell'Università Federico II. Il progetto, come spiegato dall'economista Riccardo Varaldo, consigliere della Fondazione R&I, è quello di partire dalla qualità di poli tecnologici come quelli in Campania, dove è forte la presenza di Leonardo, e da qui rilanciare il trasferimento tecnologico come strumento per formare nuova imprenditorialità, creare startup e occupazione.

«È un modello ha spiegato Profumo - che può tradursi nel Mezzogiorno in una importante opportunità di sviluppo sperimentando in concreto l'effetto di generazione e moltiplicatore di posti di lavoro». «Bisogna alimentare ha evidenziato l'ad di Leonardo - la crescita di nuove imprese di cui poi ci possiamo impossessare come potenziali futuri fornitori e partner». Leonardo ha un interesse diretto come società è stato ribadito ieri durante il dibattito -, a far sì che le comunità dove l'azienda è presente continuino a crescere. Profumo indica poi la strada maestra da seguire: «Puntare sulla nascita di startup, perché se dai brevetti si creano imprese e lavoro, se si riesce a prendere delle idee e trasformarle in aziende, si può creare sviluppo e occupazione, che possono essere esplosive». Con la convinzione che il progetto del CiTec «debba partire subito» si auspica Profumo, con Leonardo che può svolgere «il ruolo di trait d'union tra l'idea, il progetto, e la sua concretizzazione». Fondamentale sarà creare iniziative «di partenariato pubblico-privato», con Invitalia. Proprio l'amministratore di quest'ultima, Domenico Arcuri, ha fatto sapere che «l'obiettivo fondamentale è trasformare la ricerca in produzione, occupazione e ricchezza. Abbiamo accettato le provocazioni volitive del professor Varaldo per fare con Leonardo questo tentativo».

Ha concluso il convegno l'intervento del presidente della Regione Vincenzo De Luca: «C'è necessità di concentrare anche nella ricerca e nel trasferimento di tecnologia la maggior parte delle risorse liberabili, che sono ora, con la manovra, indirizzate laddove non ci servono». De Luca poi, senza mezzi termini, dice la sua rispetto al momento politico che sta vivendo il Paese: «Oggi c'è un senso di angoscia tuona il governatore - per la difficoltà di competere con il mondo, con un ceto politico da disperazione, da taglio delle vene, tra asinerie clamorose, e competenze oltraggiate e irrise». Presenti ieri, tra gli altri, Massimo Deandreis (direttore Srm-Intesa San Paolo), Adriano Giannola (presidente Svimez) e Gaetano Manfredi (rettore della Federico II).
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