L'app contro il rischio idrogeologico
Geologi: «Conoscere per prevenire»

L'app contro il rischio idrogeologico Geologi: «Conoscere per prevenire»
di Rossella Grasso
Domenica 16 Dicembre 2018, 15:56
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Conoscere il rischio idrogeologico non è affare solo per addetti ai lavori. GeoRisk è l'app che consente a tutti di verificare il rischio della propria posizione in pochi semplici clik. Basta scaricare gratuitamente l'app per avere libero accesso alla banca dati relativa al rischio idrogeologico già esistente del Ministero dell'Ambiente e della Protezione Civile. Con semplicità si potranno conoscere quali sono i bacini idrografici principali o secondari, i rischi di valanghe, frane e alluvioni. Utilizzando il posizionamento GPS dello smartphone oppure inserendo le coordiante di un luogo specifico compare una mappa che divide la zona in sezioni segnalando quali sono i rischi e la loro pericolosità. Si può anche accertare il pericolo di una qualsiasi abitazione inserendo città, via e numero civico. L'app offre l'accesso alle informazioni relative a tutta l'Italia.
 


L'app è stata promossa dall'ordine dei Geologi della Campania e realizzata da Geostru e geologi.it. «È importante che tutti i cittadini abbiano uno strumento valido per conoscere i rischi del territorio in modo semplice - ha detto Egidio Grasso, Presidente dell'Ordine dei Geologi della Campania - Per esempio se il cittadino sa di vivere in un territorio a rischio alluvionale, in caso di allerta meteo, quantomeno sceglierà di parcheggiare l'auto in una zona all'esterno dell'area più a rischio. Questa consapevolezza consente di adottare comportamenti adeguati ed evitare il peggio». Ma non è finita qui. Conoscere quasto tipo di rischi rende i cittadini più attenti e partecipi. «È giunto il momento - continua Grasso di valorizzare gli edifici costruiti in aree stabili e penalizzare quelli in zone instabili. Se vogliamo migliorare la nostra sicurezza dobbiamo decostruire, non dico demolire, ma almeno evitare di costruire nelle aree a rischio e privilegiare le aree instabili. Ci metteremo un po' di anni ma è questa l'unica strada per essere più sicuri. Se il cittadino consapevole comincia a richiedere determinate garanzie, il costruttore sarà costretto ad indagare sull'area prima di iniziare una nuova costruzione o restrutturarne una già esistente. Addirittura potrebbe scoprire che demolire e ricostruire in un'altra area sia più conveniente».

L'app è stata presentata al Mav di Ercolano in occasione della premiazione della quarta edizione del concorso fotografico «Meravigliosa Geologia – Bellezze in uno Scatto», ideato e promosso dall’Ordine dei Geologi della Campania e dalla Società Geologica Italiana.  Con le foto premiate è stato realizzato un calendario che racconta incredibili bellezze naturali del territorio italiano e di altri luoghi del mondo. Un riconoscimento speciale è stato attribuito a Licia Colò, «per la sua attenta ed instancabile attività di divulgatrice a favore dell’ambiente e dell'universo geologico». Un riconoscimento che ha voluto sottolineare  l'importanza del ruolo massmediologico dell'artista – intervenuta con un videomessaggio - che nella sua lunga carriera televisiva ha raccontato luoghi incontaminati, portando avanti la lotta per la difesa della natura e il rispetto degli animali. 

La giuria, presieduta da Elisabetta Erba, “past-President della Società Geologica Italiana” e composta dal caporedattore di Radio1, Arcangelo Ferri, dai fotografi Salvino Campos e Rosario Caramiello, dai professori Vincenzo Morra e Stefano Vitale, ha espresso le proprie valutazioni individuando i sei finalisti della sezione A ed i sei finalisti della sezione B. Le 12 foto selezionate costituiranno i 12 mesi del calendario. Per la sezione A si è aggiudicata il primo premio Elena Piscitelli dalla Campania con «Il magnifico inferno di Dallol», sempre primo nella sezione B, il toscanoDevid Majenza con l’immagine «Istant sketch». Secondi, rispettivamente per le sezioni A e B, Marco Roti dall’Umbria, con la foto «Il mantello di sua Maestà» e la campana Lucia Occorsio, che ha presentato l’immagine «Deserto e solitudine». Si sono, infine classificati terzi: il campano Ernesto Paolo Prinzi (sezione A), con «Geologia. una passione che fa seguire strade infinite, non una sola via» eFrancesca Daverio dall’Abruzzo con «Amazing flysch» (Sezione B).
 
Protagonista delle foto è tutto il bello della geologia, non solo il rischio. «Molte delle foto selezionate rappresentano i meravigliosi effetti della dinamica terrestre - ha detto Grasso - paesaggi scolpiti dall’azione erosiva dell’acqua a conferma che frane e alluvioni generano disastri solo quando l’uomo sottrae alla natura i propri spazi non prestando la giusta attenzione nel programmare interventi sul territorio». La manifestazione ha voluto portare avanti un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su quelli che possono essere sia gli aspetti di una corretta gestione territoriale sia quelli legati allo sfruttamento sostenibile delle risorse naturali con la geologia intesa come volano dell’economia dei territori e di salvaguardia degli stessi.

«Iniziative come queste sono di grande importanza - Sandro Conticelli, Presidente della Società Geologica Italiana - perché declinando la bellezza naturale della geologia del territorio in cui viviamo ci ricordano le sue fragilità, ma anche la sua ricchezza in termini di geo-risorse, spronandoci sempre di più ad un maggior rispetto per il nostro pianeta». Il concorso ha visto una partecipazione massiccia da tutta l’Italia e la manifestazione di premiazione ha voluto riportare al centro della discussione la promozione delle attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica per mezzo di una visione artistica della Geologia che sempre più spesso è collegata ai gravi fenomeni che flagellano il nostro territorio. La geologia, infatti, viene sempre più spesso associata ad eventi tragici e luttuosi con paesaggi martoriati dalla naturale forza della natura; ma la geologia non è solo dissesto, paura, vittime, la geologia è equilibrio, natura, colori, sensazioni ed immagini di una bellezza mozzafiato.

La giornata è stata aperta dai saluti ed interventi di: Ciro  Buonajuto, Sindaco della Città Ercolano, Gaetano Manfredi,  Rettore Università di Napoli Federico II, Domenico Calcaterra,  Direttore Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e delle Risorse – DiSTAR, Gennaro Santamaria, Presidente Ente Geopaleontologico Pietraroja, Michele Maddaloni, Consigliere Città Metropolitana, Sandro Conticelli ed Egidio Grasso. 
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