EY Digital Summit: focus
su open innovation e blockchain

EY Digital Summit: focus su open innovation e blockchain
Venerdì 6 Ottobre 2017, 19:57
7 Minuti di Lettura
Si è conclusa a Capri la decima edizione l’edizione del Digital Summit di EY, appuntamento annuale dedicato ai temi dell’innovazione focalizzato sulla condivisione di esperienza e sulle leve per produrre valore, attraverso il digitale. Oltre 550 partecipanti e più di 90 relatori di spicco provenienti dal mondo delle imprese, delle istituzioni e dell'accademia si sono confrontati sul tema dell’innovazione a servizio della crescita del Paese.

La giornata di oggi si è aperta con l’intervento del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, che ha sottolineato che per crescere dobbiamo “sfruttare al meglio questa congiuntura tecnologica favorevole mettendo insieme Industria e Impresa 4.0”, ma anche la “P.A. 4.0, perché lì molto è stato fatto ma molto deve essere tradotto in implementazione giornaliera in modo che se ne sentano i benefici”.

Per Donato Iacovone, CEO Italia e Managing Partner Italia Spagna e Portogallo di EY “in questi due giorni abbiamo messo a fuoco quanto l’innovazione digitale permetta di promuovere la crescita, migliorando la produttività e l’occupazione. Si tratta di un processo, favorito anche dai provvedimenti del Governo che interessa tanto le imprese private, quanto la Pubblica Amministrazione, che con tempi e modalità diversi stanno affrontando concretamente questa trasformazione epocale. L’innovazione tecnologica è un processo ormai in corso. A Capri abbiamo però capito che il futuro si gioca sulle competenze. La situazione attuale del mercato del lavoro nel nostro Paese racconta una distanza ampia tra domanda e offerta, che riguarda sia le nuove figure, sia chi è già inserito in azienda da tempo. I dati parlano chiaro: ad esempio, sono pochissimi i laureati STEM, 14 su 1.000, contro una media europea di 19, ben il 21% in meno. Quindi, anche se l’implementazione tecnologica sta procedendo rapidamente, ora il focus deve essere centrato sulle competenze che servono al nostro Paese in una visione di lungo periodo”.

Dopo l’intervento di Padoan e l’intervista con Antonio Marcegaglia, Presidente e Amministratore Delegato, Gruppo Marcegaglia, “Open innovation. Il paradigma dell’accelerazione” è stato il tema della prima tavola rotonda, che ha visto gli interventi – moderati da Andrea Paliani, Mediterranean Advisory Services Leader di EY – di Eugenio Aringhieri (Amministratore Delegato, Dompé), Lucia Chierchia (Open Innovation Director, Electrolux Group), Nicoletta Luppi (Presidente e Amministratore Delegato, MSD Italia), Carlo Masseroli (General Manager Project Milanosesto), Giovanni Ronca (Co-Head Italy, Unicredit), Angelo Trocchia (Presidente, Unilever Italia), Paolo Boccardelli (Direttore, LUISS Business School), Fabrizio Gea (Coordinatore Nazionale Digital Innovation Hub, Confindustria), Maximo Ibarra (Coordinatore Master in Management and Technology, Università LUISS).

L’intervento di Alessio Rossi (Presidente Giovani Imprenditori di Confindustria) ha poi concluso la sessione.




Per Eugenio Aringhieri, Amministratore Delegato, Dompé, “fare innovazione e farla in modo aperto e connesso oggi non è un’opzione, è un imperativo strategico e l’Italia ha la possibilità oggi di giocare la propria partita privilegiando la focalizzazione in sistemi complessi e in settori produttivi con elevato contenuto tecnologico”. Ha detto Eugenio Aringhieri, CEO di Dompé. “Uno di questi è senza dubbio il settore delle Life Sciences, in cui spiccano una comunità scientifica di primo livello, centri universitari e di Ricerca di alto profilo, un’industria seconda in Europa solo alla Germania e un Governo che crede in questo progetto. Questo è il campo di gioco e la nuova sfida è mettere in connessione gli attori di una filiera virtuosa. Il momento è ora”.




Per Lucia Chierchia, Open Innovation Director, Electrolux Group, “il contesto in cui operiamo si evolve ogni giorn: i consumatori sono sempre più esigenti e vengono sviluppate tecnologie che aprono nuove strade e possono cancellare quelle vecchie. Se non impariamo ad innovare il nostro modo di fare business, perderemo il nostro vantaggio competitivo: verremo superati non solo dai nostri concorrenti, ma anche da aziende che oggi nemmeno esistono. In tale contesto, il modello open innovation è una leva essenziale per fare innovazione, mediante sinergie con startup innovative ed aziende che operano in settori lontani dal nostro”.




“Quando ci si appresta a realizzare un progetto di sviluppo come Milanosesto,” - ha affermato Carlo Masseroli, Direttore Generale di Milanosesto – “che prevede la riqualificazione di un’area di oltre 1.400.000 metri quadri non si può non tenere conto delle nuove tecnologie e delle diverse esigenze che il mercato manifesterà in futuro. Per questo Milanosesto ha scelto di portare avanti lo sviluppo del nuovo quartiere in una logica di “Open Innovation”. Per realizzarlo abbiamo deciso farci aiutare, da un raggruppamento, formato da diversi partners, nella progettazione del nuovo quartiere”. “Stiamo cercando - ha proseguito Masseroli - di legare persone e aziende e vari soggetti giuridici per realizzare una Co–City, dove troveranno spazio un grande parco urbano che sarà gestito per la prima volta da una fondazione, in grado di interagire con i futuri fruitori soprattutto nelle fasi di progetto. Inoltre grazie al progetto di “Open Innovation, - ha proseguito Masseroli - stiamo cercando di progettare per il nuovo insediamento urbano come una Next – City con nuovi servizi, scommettendo su nuove soluzioni tecnologiche, ritenute oggi avveniristiche, ma che saranno una realtà consolidata da qui ai prossimi 4 anni”.




Come ha raccontato Giovanni Ronca, Co-Head Italy, Unicredit “nell’attuale contesto competitivo, come UniCredit cerchiamo di incoraggiare la nascita di un ecosistema aperto tra banche e imprese, al fine di incentivare la contaminazione di competenze e favorire la nascita di servizi innovativi che è oggi essenziale per vincere le nuove sfide globali. Fondamentale è il supporto all’innovazione di nuova generazione. A tal fine abbiamo all'interno del Gruppo un fondo dedicato a finanziare startup avanzate Fintech che possono aiutarci a offrire nuovi servizi ai clienti e ad intercettare nuove soluzioni utili al nostro business. Nell’autunno lanceremo inoltre la quinta edizione di UniCredit Start Lab, il programma di accelerazione per startupper che ci permette di raccogliere 800 progetti l’anno e di mettere in circolo i migliori con le nostre aziende clienti. Crediamo nei modelli di Open Innovation e contribuiamo in questo modo a renderli concreti”.




"Dobbiamo tutti sforzarci di abbandonare le logiche di un modello imprenditoriale chiuso e poco funzionale”, ha dichiarato Alessio Rossi, Presidente, Giovani Imprenditori di Confindustria. “L’Open Innovation è questo: un’osmosi virtuosa tra startup innovative, che hanno bisogno di crescere, e aziende strutturate, piccole o grandi, che hanno bisogno di innovare"




Di Blockchain, sicurezza, standard e delle frontiere della moneta elettronica ha invece parlato – introdotto da Giuseppe Perrone, Blockchain Hub Mediterranean Leader di EY, Nicola Losito, Director of IBM Digital Business Group Italy and CEO of InTeSA (an IBM Company). “Il 2017 è l'anno della blockchain – ha dichiarato Losito - e questa convinzione ci deriva dal livello di maturità della tecnologia e dalla sensibilità dei player di diversi settori d'industria. Ma la vera svolta dipende dalla capacità di innescare forti leadership di sistema, dalla finanza ai trasporti, dalle utility alla supply chain del food. In questo modo possiamo accelerare l'adozione della blockchain e raccoglierne i benefici in pochi mesi. Alternativamente, il percorso risulterà più lento e i vantaggi spostati nel lungo periodo".




Corporate Venture Capital. Il ritorno di innovazione e sviluppo è stata la sessione conclusiva dell’EY Capri Digital Summit 2017, moderata da Michele Padovani, Innovation Strategy Director, EY.




Per Anna Gervasoni, Direttore Generale AIFI, “è un momento vivace per il mondo delle startup e del venture capital. In tale contesto, il ruolo del corporate venture capital può essere il giusto collante che unisce impresa, capitali e tecnologia su nuovi percorsi di sviluppo”.




Come ha raccontato Michele Barbera, Amministratore Delegato, Spaziodati, “I VC e il contributo delle grandi aziende è fondamentale per innovare nel digitale Nel 2014 il gruppo Cerved è entrato nell’equity di Spaziodati, apportando capitali, esperienza, visione e fortissima conoscenza dei mercati. Grazie a loro siamo cresciuti, e abbiamo potuto lanciare con successo Atoka Enterprise, la nostra piattaforma Big Data per banche e large corporate. E noi, credo, abbiamo contribuito a rendere Cerved ancora più innovativa”.




“Siamo particolarmente orgogliosi di poter partecipare a un evento prestigioso come l’EY Digital Summit di Capri, riconosciuto come uno degli appuntamenti di riferimento in Italia in tema di trasformazione digitale”, ha dichiarato Federico Leproux, amministratore delegato di TeamSystem. “La nostra missione è accrescere la competitività di aziende e professionisti attraverso la digitalizzazione. Per il successo di questo processo è indispensabile sviluppare un ecosistema aperto e collaborativo tra tutti i soggetti coinvolti, istituzioni, imprese, operatori finanziari e provider di soluzioni e piattaforme digitali come TeamSystem. Iniziative come l’EY Digital Summit, quindi, sono momenti irrinunciabili di confronto, occasioni per fare davvero sistema, condividere informazioni operative e best practice, per guidare concretamente questa trasformazione. Se supereremo la sfida della digitalizzazione, il vero vincitore sarà l’Italia, quindi vinceremo tutti”.




Come ha raccontato Marco Nespolo, Amministratore Delegato, Cerved, “la strategia di crescita Cerved, fortemente orientata all’innovazione, passa non solo da investimenti interni in talenti e tecnologie, ma anche per operazioni di Corporate Venture Capital. Iniziative di questo tipo richiedono focus e forti competenze interne sia in fase di scouting sia nella successiva governance, per far sì che le nuove realtà vengano progressivamente integrate nel nostro ecosistema e generino impatto sul business, preservandone tuttavia l’agilità tipica di una start-up, necessaria per portare innovazione. Così è stato con Spazio Dati, nel 2014 una startup innovativa in ambito big data, oggi componente rilevante della nostra evoluzione di data driven company. E così ci auguriamo sia presto anche per altre start-up innovative che stiamo analizzando”.




Fabio Gallia, Amministratore Delegato e Direttore Generale Cassa Depositi e Prestiti, ha dichiarato “Come Istituto Nazionale di Promozione, CDP si è posta l’obiettivo di supportare lo sviluppo di un ecosistema italiano dell’innovazione e della tecnologia, autentico fattore di competitività per il Paese, in particolar modo con riguardo al ritardo accumulato in questi anni rispetto agli altri Paesi europei.”




Sono intervenuti anche Pietro Sella, Amministratore Delegato Gruppo Banca Sella, Stefano Soliano, Direttore Generale ComoNExT, e Nicola Drago, Amministratore Delegato, De Agostini Publishing.
© RIPRODUZIONE RISERVATA