L'espressione Trasformazione Digitale (Digital Transformation) ha prima affiancato e poi pian piano sostituito quella di Innovazione Digitale (Digital Innovation).
Perché ciò sia accaduto, non solo in Italia, e perché sia accaduto oggi è un fatto molto importante. Ed è importante perché, da un lato, questo nuovo modo di riferirsi ai cambiamenti favoriti dalle tecnologie digitali rappresenta una importante discontinuità; dall'altro perché si tratta di un tema che, a causa della trasversalità delle stesse tecnologie, interessa tutti gli ambiti applicativi e quindi oggi è oggetto di forte attenzione da parte di diversi interlocutori, non più soltanto di quelli che fino a ieri si sono occupati di tecnologia e di innovazione digitale. Innovazione digitale che negli anni ha fatto passi da gigante, rappresentando uno dei volani di crescita principali di un'economia mondiale sempre più basata su beni e servizi immateriali. Innovazione digitale favorita da anni in cui abbiamo assistito ad una sempre più massiva introduzione di nuove tecnologie in ogni segmento della realtà che ci troviamo a vivere quotidianamente. Proprio l'introduzione e l'adozione delle tecnologie digitali in modo massivo ha aperto la strada a ciò che oggi prende il nome di Digital Transformation - da molti definita anche Digital Revolution o Digital Reinvention - allargando una visione che era diventata parziale su un fenomeno di portata notevolmente più ampia, una vera e propria trasformazione. Una trasformazione che ha apportato e sta apportando cambiamenti consistenti non solo all'utilizzo che facciamo della tecnologia, ma più in generale alle nostre strutture organizzative, produttive, economiche, sociali e culturali.
Di fronte a un fenomeno così esteso, è oggi indispensabile un cambio di visione ed una sistematica variazione nell'approccio alla gestione di tutti i processi alla base di un'economia in un paese trasformato dal digitale e da tecnologie quali ad esempio l'Internet delle Cose, il Cloud Computing, i Big Data e l'Intelligenza Artificiale.
Intelligenza Artificiale che, incrociando i dati dei pazienti con le analisi e le informazioni sulle patologie, decide le dosi dei farmaci e configura in tempo reale terapie combinate per quella che oggi è una realtà: la medicina su misura del singolo paziente.
Intelligenza Artificiale che, addestrando algoritmi di riconoscimento automatico, è in grado di descrivere a persone ipovedenti testi, oggetti, monete, prodotti, colori e anche le persone che hanno di fronte.
Intelligenza Artificiale che, impiegando come base le registrazioni di migliaia di annunciatori in carne e ossa ha addestrato un sistema in grado di realizzare le animazioni necessarie ai movimenti della bocca e delle altre parti del viso, e quindi guida i movimenti di un anchorman avatar digitale impiegato per leggere le news.
Intelligenza Artificiale che, basandosi sulla registrazione ed osservazione del volo degli uccelli, è in grado di addestrare un algoritmo per il controllo e la guida di alianti e altri velivoli.
Intelligenza Artificiale che, seguendo il famoso adagio gli occhi sono lo specchio dell'anima è in grado di identificare la personalità di un essere umano sulla base dei movimenti degli occhi.
Intelligenza Artificiale che, partendo dai dati e dalle immagini delle esplorazioni sulla superficie dei pianeti del sistema solare, prova a costruire una mappa delle superfici extraterrestri per consentire a robot ed astronauti di muoversi senza perdersi e in autonomia in luoghi e contesti nei quali i sistemi satellitari che usiamo comunemente (Gps, Glonass, Galileo) non sono utilizzabili.
Intelligenza Artificiale che, addestrando -- su sei secoli di arte e più di quindicimila dipinti -- un algoritmo basato sulle reti neurali che si sfidano l'un l'altra, ha già dipinto numerosi ritratti di famiglie francesi.
Intelligenza Artificiale che, sulla base di algoritmi che studiano le condizioni meteorologiche e di dati raccolti da sensori intelligenti presenti sul territorio, consente in Inghilterra di prevedere le variazioni nella domanda di energia e quindi di pianificare l'offerta.
Intelligenza Artificiale che, sulla base del monitoraggio dei comportamenti in rete e dei dati degli utenti, addestra algoritmi per orientare il nostro modo di informarci, i beni da acquistare, la reputazione stessa degli utenti. Monitoraggio che si estende a informazioni non solo provenienti dalla rete e quindi può costruire una reputazione che riguarda non tanto il nostro comportamento on-line, ma anche e soprattutto nella società, nella vita di tutti i giorni, nelle relazioni personali e commerciali. Come si prevede di fare in Cina con il progetto Social Credit System che sarà operativo nel 2020.
Questi sono solo esempi. Sono solo applicazioni e utilizzi di tecnologie digitali che non rappresentano più una semplice innovazione. Ma hanno generato e stanno generando una trasformazione. Sono solo pochi esempi, ma sono esempi di fatti reali.
Non sono suggestioni.
Non è una suggestione una medicina personalizzata che prova ad allungarci la vita. Non è una suggestione una tecnologia che utilizza il movimento dei nostri occhi in quanto fondamentale per, ad esempio, l'interazione uomo robot e non a caso è di enorme interesse per colossi come Google, Facebook e Apple. Non è una suggestione un algoritmo che ci guida in nuove scoperte spaziali o che governa e controlla veicoli e velivoli senza conducente. Non è una suggestione un algoritmo che sulla base delle previsioni meteo consente di ridurre i consumi energetici globali. Non è una suggestione un algoritmo che attribuirà un punteggio sociale a un miliardo e mezzo circa di persone.
Ma non passa giorno che commentatori distratti e purtroppo molto superficiali finiscono per liquidare cose come quelle descritte qui come «affascinanti suggestioni». Senza sapere che ciò che loro chiamano suggestioni è già realtà. È già presente. E lo è da tempo. Sì perché oggi, accade tutto più rapidamente: il presente diventa molto presto passato e il futuro rapidamente si trasforma in presente.
E riferirci alla realtà come a una suggestione è da un lato la plastica dimostrazione dell'inadeguatezza del nostro modo di guardare alle cose e di vedere il mondo che ci circonda: un mondo che è cambiato senza avere avuto il tempo di accorgersene. Dall'altro è un modo per prendere tempo, per aggrapparsi al mondo che non c'è più.
Non siamo pronti. E non siamo pronti in quanto innanzitutto non siamo formati. Non abbiamo una formazione e una cultura in grado di comprendere le trasformazioni e gestire il cambiamento. Non siamo formati per comprendere la trasformazione guidata dalle tecnologie digitali che stiamo vivendo oggi. Non abbiamo un contesto normativo in linea con i cambiamenti della società. Non abbiamo un contesto lavorativo e sociale pronto alle sfide e alle rivoluzioni indotte dalla trasformazione digitale.
Una trasformazione che per anni è stata vista, appunto, solo come una semplice innovazione.
Una trasformazione invece cambia profondamente i processi, cambia la produzione di beni e servizi, cambia la vita e la società, deve far cambiare il sistema delle policy. Una trasformazione può avvenire solo se accompagnata da adeguati processi formativi. Formazione, che deve profondamente cambiare anche lei. A Napoli, alla Federico II lo abbiamo capito qualche anno fa. E con qualche anno di anticipo abbiamo provato a preparare i nostri giovani al cambiamento. A formarli con le competenze, quelle del sapere innanzitutto e poi anche quelle del saper fare. A formarli provando ad insegnare loro però soprattutto ad imparare. Perché è soprattutto continuare ad imparare quello che ci troveremo a fare, tutti, nei prossimi anni. Perché siamo solo all'inizio di una trasformazione davvero enorme, i cui impatti, i benefici e i rischi non sono ad oggi assolutamente chiari. E sarà solo rimettendo l'uomo al centro, l'uomo con la sua conoscenza e competenza e l'uomo con le sue relazioni, che potremo guidare la trasformazione digitale della nostra società. Perché tanto, «non c'è alternativa al futuro»
Trasformare,
la sfida del digitale
di Antonio Pescapé
Mercoledì 28 Novembre 2018, 20:00
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