Da Apple a Deloitte Digital:
i nuovi saperi puntano a Sud

Da Apple a Deloitte Digital: i nuovi saperi puntano a Sud
Lunedì 10 Luglio 2017, 08:19
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Da Apple a Deloitte, da un’Academy all’altra. Dal colosso della Rete che ha appena concluso il primo anno di formazione sulle App per i suoi «studenti» ad uno dei più qualificati network internazionali di assistenza contabile, finanziaria (e molto altro ancora) per le imprese, presente in 150 Paesi. Napoli fa sempre le cose in grande quando apre le sue porte ai nuovi saperi. Ma se lo può permettere perché il valore aggiunto di cui dispone, i giovani cioè, è talmente alto e competitivo che quasi non c’è concorrenza. Specie poi se, come in questi casi, c’è da scommettere sul futuro e mettersi al passo con i modelli 4.0.

I modelli 4.0, infatti, stanno ormai diventando parte integrante e per molti aspetti obbligata della nostra vita, non solo di quella delle aziende o dei grandi centri di ricerca. Da Apple a Deloite passando sempre attraverso la Federico II, l'Università guidata da Gaetano Manfredi che alla quarta rivoluzione industriale non solo ha dedicato una inevitabile attenzione ma ha anche deciso di farne uno dei motori essenziali del proprio sistema, investendo risorse, competenze e progettualità. Una sfida che stride in maniera quasi imbarazzante con la modesta (è un eufemismo) collocazione attribuita all'ateneo in una delle più recenti classifiche sullo stato delle università italiane.

Deloitte Digital e la Federico II presenteranno dopodomani, mercoledì 12, presso il Cda dell'ateneo la nuova ed esclusiva «Digital Transformation & Industry Innovation Academy» nata con l'obiettivo di fornire a giovani talenti le competenze necessarie a colmare il gap tra le aziende e l'ecosistema Digital e Industry 4.0. L'Academy, come è stato sottolineato, «avrà lo scopo di fornire a neo-laureati o prossimi alla laurea, nel contesto tecnologico del polo universitario di San Giovanni a Teduccio (lo stesso che ha formato la prima centuria di applicatori targati Apple, ndr), gli strumenti per dialogare con quel mondo produttivo che sta investendo sempre di più nei temi del digitale e dell'innovazione. Il percorso formativo prevede un apprendimento sia in aula sia direttamente sul campo con la partecipazione attiva ad esperienze lavorative e casi di studio».

L'accordo avrà una durata iniziale di 3 anni, esattamente come è già avvenuto per l'Academy di Apple. Saranno cinquanta i laureati o laureandi che vi saranno ammessi e che concluderanno il loro percorso di formazione in un anno. Se la formula funzionerà - e ci sono tutte le condizioni perché la cosa avvenga considerati i partner dell'iniziativa - il numero degli ammessi potrà aumentare: è uno dei punti chiave dell'accordo tra l'ateneo e la società che nel mondo è stata tra le più attive a riconoscere che la tecnologia digitale stava cambiando profondamente il business per come tradizionalmente era conosciuto. Deloitte, un punto di riferimento quasi familiare ormai anche per gli sportivi (verifica i bilanci di moltissime società di calcio) ha garantito a Deloitte Digital qualità e solidità «di base» peraltro riconosciute in tutto il mondo nell'ambito della trasformazione aziendale e dell'implementazione tecnologica alle competenze di un'agenzia digitale d'eccellenza. La società «digitale» è oggi in grado di sostenere un'impresa lungo l'intero ciclo di vita digitale dalla definizione di una strategia digitale che anticipi le tendenze, alla progettazione e concretizzazione della presenza digitale dell'azienda utilizzando metodologie in grado di passare velocemente dalla progettazione alla messa in opera.

L'Academy di Deloitte partirà in autunno secondo modalità organizzative che saranno annunciate dopodomani mentre le ricadute in termini di nuove competenze sul mercato delle professioni digitali sembrano praticamente scontate. Ma è interessante notare la positiva coincidenza che l'annuncio della nuova iniziativa segue di pochi giorni la chiusura del primo corso per Applicatori di Apple, disegnando uno scenario di continuità che ha un suo valore: un tempo non si diceva forse che a certi livelli a Napoli ma in generale nel Mezzogiorno era impossibile garantire la necessaria continuità? La iOS Developer Academy di San Giovanni a Teduccio è in fatti già pronta al secondo tagliando, come documentato pochi giorni fa dal Mattino. Terminati i test valutativi degli studenti, con una crescente presenza di donne, si è in attesa dell'esito delle valutazioni per l'ammissione alla seconda fase, quella dei colloqui motivazionali che saranno sostenuti su Skype e che sarà decisiva per capire non più la preparazione (emersa dai difficili test) ma le intenzioni e le progettualità dei candidati. I posti a disposizione sono 378 e già questa è una novità perché si tratta del doppio di quelli disponibili un anno fa. Toccherà alla commissione della Federico II assegnare i 20 posti a tempo determinato per il ruolo di teacher, la grande novità di questi corsi che prevedono una fortissima e continua interazione tra studenti e docenti secondo il modello americano che l'esperienza dell'Academy di Napoli ha mutuato con risultati eccellenti.

Il progetto di Deloitte Digital si inserisce in questo contesto di qualità del capitale umano già esaltato non solo dai tecnici e dai docenti universitari che lo misurano ogni giorno ma anche dalla politica e dalla pubblica amministrazione. Se Napoli è diventata negli ultimi mesi un forte attrattore di questo genere di esperienze formative (che a ricasco promettono conseguenze importanti sul sistema economico e più in generale dello sviluppo) non è un dato trascurabile. Non basterà da solo a garantire crescita e occupazione finalmente a misura di un Paese industrializzato ma vengono i brividi se si pensa solo per un attimo a cosa sarebbe successo sul piano dell'immagine e soprattutto della sostanza se Apple e Deloitte avessero scelto altrove la sede per le loro Academy europee. Molti forse non se ne sarebbero nemmeno accorti, ma chi sa che i nuovi saperi contano come le infrastrutture materiali (ponti, autostrade, linee ferroviarie, aeroporti) avrebbe fatto un pensiero inevitabile a preparare le valigie. E, quel che è peggio, avrebbe trovato ottima compagnia.