Boccia: «Azzeriamo cuneo fiscale
per i giovani nei primi due anni»

Boccia: «Azzeriamo cuneo fiscale per i giovani nei primi due anni»
Lunedì 27 Marzo 2017, 11:45 - Ultimo agg. 14:48
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«Confindustria chiede di continuare sulla strada di un intervento organico di politica economica, facendo una manovra che abbia grande attenzione verso le imprese e partendo dalla politica dell'offerta». Così il numero uno degli industriali, Vincenzo Boccia, interpellato a margine del Forum 'S.U.D. 4.0' organizzato a Napoli da UniCredit. «Quindi - ha sottolineato Boccia - imprese competitive, che attuino investimenti, vendano prodotti e servizi nel mondo e alla fine recuperino livelli occupazionali. Un privato che deve reagire ed essere corresponsabile in una dimensione di crescita del Paese. Abbiamo necessità di una politica economica che sia all'altezza di queste aspettative», ha rimarcato ancora Boccia.

Inoltre, per Boccia, «a parte i 3,5 miliardi» - cifra che dovrebbe essere l'ammontare della manovra correttiva - «il punto è concentrarsi su quello che intendiamo fare. Possiamo costruire nel Paese un grande progetto di inclusione dei giovani nel lavoro e nelle fabbriche e pensare di ridurre o di azzerare il cuneo fiscale per i giovani includendo chi è fuori dal lavoro e non aiutando solo chi è dentro? Possiamo costruire una grande stagione di reazione dell'economia in chiave italiana ed europea? Queste sono domande non da poco e chiaramente per questo non ci sono importi da tre miliardi ma per svariati miliardi, che non riguardano la manovra ma riguardano il futuro della questione italiana e della questione europea in chiave economica».


«L'idea della società partendo dall'economia. È possibile azzerare il cuneo fiscale per i giovani assunti nelle fabbriche nei primi due anni e quindi costruire un grande progetto di inclusione nel lavoro, negli interessi dei giovani, del Paese, dell'industria italiana» ha proseguito il numero uno di Confindustria. «È una questione - ha rilevato Boccia - non marginale, che rientra nelle sensibilità di alcuni aspetti della nuova dichiarazione firmata a Roma» in occasione dell'anniversario dei Trattati europei «ma che ha bisogno di elementi pragmatici in termini economici per diventare un piano importante, così da costruire uno choc di competitività per il Paese». 

Per il presidente  la vera questione su cui concentrarsi non sono i 3,4 miliardi della manovrina ma «se possiamo costruire nel Paese un grande progetto di inclusione dei giovani nel lavoro e nelle fabbriche e pensare di ridurre o di azzerare il cuneo fiscale per loro includendo chi è fuori dal lavoro e non aiutando solo chi è dentro». Intervenendo a un forum di Unicredit a Napoli, Boccia si è chiesto «se possiamo costruire una grande stagione di reazione dell'economia in chiave italiana ed europea. Queste sono tutte domande non da poco e chiaramente per questo non ci sono importi da tre miliardi ma per svariati miliardi che non riguardano la manovra ma il futuro della questione italiana e di quella europea in chiave economica».

A giudizio del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, «è possibile azzerare il cuneo fiscale per i giovani assunti nelle fabbriche nei primi due anni e quindi costruire un grande progetto di inclusione nell'interesse dell'industria e del Paese».
Parlando a un forum di Unicredit a Napoli, Boccia sottolinea che si tratta «di una questione non marginale e che rientra nelle sensibilità di alcuni aspetti della nuova dichiarazione firmata a Roma ma che ha bisogno di elementi pragmatici in termini economici per farla diventare un piano importante e costruire uno choc di competitività per il Paese».


Sul Def, Confindustria chiede «di continuare sulla strada di un intervento organico di politica economica facendo una manovra che abbia grande attenzione verso le imprese e partendo dalla politica dell'offerta». Quindi, ha detto intervenendo a un forum di Unicredit a Napoli, servono «imprese competitive che attuino investimenti, vendano prodotti e servizi nel mondo e alla fine recuperino livelli occupazionali. Un privato che deve reagire ed essere corresponsabile in una dimensione di crescita del Paese. Abbiamo necessità di una politica economica che sia all'altezza di queste aspettative», ha concluso Boccia.
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