Dal prelievo al laboratorio di analisi
Così Carpitech gestisce i campioni

Dal prelievo al laboratorio di analisi Così Carpitech gestisce i campioni
di Rossella Grasso
Venerdì 30 Marzo 2018, 13:15
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Le analisi cliniche sono un affare delicato: dal momento del prelievo al trattamento in laboratorio possono passare ore, chilometri e sbalzi di temperatura. C'è anche il rischio che le provette vengano smarrite dal trasportatore. Insomma una miriade di imprevisti che possono compromettere il buon risultato delle analisi e quindi una corretta diagnosi al paziente. Come sempre la tecnologia offre buone soluzioni per ovviare a tutto ciò. Ci ha pensato Carpitech, startup innovativa di Campania NewSteel, incubatore certificato promosso e partecipato dall'Università Federico II e da Città della Scienza. L'iniziativa parte a luglio 2017. «Volevamo sviluppare in proprio delle innovazioni di processo - spiega Lorenzo Gragnaniello, biologo e CEO di Carpitech - frutto di ricerca e studio nel settore della clinica e della diagnostica sanitaria».

Così il team di Carpitech composto oltre al CEO da Maria Elena Gragnaniello, laureata in Ingegneria Biomedica, Informatica e Telecomunicazioni e Ciro Cozzolino, già direttore di diversi Laboratori di analisi di Napoli, hanno concentrato il loro studio per la brevettazione di una piattaforme di comunicazione dell’Area pre analtica in Medicina di laboratorio, processi di verifica e progettazione di layout di laboratori e analisi clinihe, molecolari ed immagine, alcuni progetti della rete di comunicazione e logistica integrata in diagnostica clinica e processo di qualità e certificazioni.
 
Ne è venuto fuori «Pantheon Suite», una  piattaforma collaborativa e Logistics App che permette un controllo in real time del processo di logistica preanalitica nelle strutture complesse di diagnostica e una misura della performance delle singole strutture, poggiando sull’articolazione di un indicatore innovativo LCP che raffronta  la complementarietà tra il Lean e il Risk Management nella diagnostica clinica e trasfusionale per il raggiungimento di obiettivi comuni di ottimizzazione della gestione dei processi in termini di sicurezza per il paziente e di quality outcomes, rappresentando anche una misura di efficienza del sistema gestionale.
 
Il progetto è stato posto in essere dopo una fase di ricerca e sviluppo durata 24 mesi e si è concretizzata nello sviluppo di un device messo nelle mani di chi effettua il prelievo. Nel momento in cui questo viene effettuato l'operatore segnalerà tutti i dati necessari per risalire al momento preciso in cui il campione è stato prelevato. I dati vengono letti in tempo reale nel laboratorio dove la startup ha depositato un totem che cattura tutte le informazioni e persino il percorso che stanno compiendo le provette. I vantaggi sono molteplici sia per chi dobvrà analizzare i campioni in laboratorio, che saprà con precisione tutte le informazioni su dove, come e quando sono stati prelevati, sia per il paziente che sarà al corrente di tutti i passaggi. «Le analisi saranno fatte con grande precisione - spiega Gragnaniello - e questo consentirà al paziente di poter avere una diagnosi precisa. Il sistema sanitario avrà un grande risparmio, evitando di dover ripetere le analisi».
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