Nuove tecnologie per l'autismo
Quando comunicare è un gioco

Nuove tecnologie per l'autismo Quando comunicare è un gioco
di Rossella Grasso
Sabato 26 Maggio 2018, 16:58
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È una malattia per alcuni versi ancora misteriosa e per la quale non esiste al momento una cura: l'autismo colpisce, solo in Italia, tra le 300 e le 500mila persone ma i casi sono in aumento a livello mondiale. Se la cura non esiste si può certamente migliorare la qualità della vita di chi ne è affetto e la tecnologia in questo può dare un forte contributo. Se ne è discusso al Campus – iOS Developer Academy della Federico II durante il convegno «tecnologie per l’apprendimento e la comunicazione nell’ autismo». L'evento si è svolto in occasione della Settimana Internazionale della Ricerca e ha riunito tutti coloro che quotidianamente vivono e lavorano con l’autismo. Sono tanti i progressi nel campo delle tecnologie dell’apprendimento e della comunicazione aumentata rivolte, in particolare, a migliorare la qualità della vita delle persone con autismo.
 

Durante l'evento sono state presentate tutte le novità proposte dalle startup con l'utilizzo del digitale e della realtà aumentata. Garage94 ha presentato Liar, acronimo di «Language interfaces for autistic rehabilitation». Si tratta di un software di comunicazione pensato per le persone con autismo basato sulla selezione di pittogrammi che poi sono convertiti in messaggio attraverso la sintesi vocale. Liar permette di comunicare qualsiasi tipo di informazione a persone che non hanno competenze verbali e che non hanno acquisito alcun sistema di comunicazione. 
SamrtEd ha presentato un nuovo applicativo fondato sull'utilizzo dei materiali tangibili e improntati su un approccio multisensoriale finalizzato all'apprendimento, mostrando come l'approccio ibrido (fisico e digitale) si possa applicare nell'ambito dell'autismo. E infine PecsBook, il sistema che consente di creare frasi di senso compiuto con l'aiuto delle immafini. Un sintetizzatore vocale poi comunicherà con le persone circostanti.

Al convegno sono intervenuti Orazio Miglino, coordinatore dei corsi di studio in ambito psicologico della Federico II e direttore del NAC – Laboratorio di Intelligenza Artificiale dell’ateneo federiciano, Giuseppe Riva, presidente dell’International Association of CyberPsycology, Training and Rehabilitation e direttore del Laboratorio di Tecnologia Applicata alle neuroscienze dell’Istituto Auxiologico Italiano, Davide Marocco, docente di Psicometria della Federico II, Angelo Rega, ricercatore dell’Irfid - Istituto di Ricerca, Formazione ed Informazione sulle Disabilità. 
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