Via Boeri e De Felice, per Inps e Inail arrivano due commissari

Via Boeri e De Felice, per Inps e Inail arrivano due commissari
di Marco Conti
Sabato 5 Gennaio 2019, 08:00 - Ultimo agg. 19:22
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Dopo quasi dieci anni si innesta la retromarcia e Inps e Inail torneranno ad avere non solo un presidente ma anche quattro consiglieri di amministrazione. Cambia la governance e, soprattutto, va a casa Tito Boeri. L'attuale presidente dell'Inps è stato sempre un osso duro per i governi. Anche perché l'economista, «forte dei dati», ha spesso contestato le riforme proposte e poi approvate, compresa quella che riscrive - seppur in parte - la legge Fornero.
 
In vista della stesura dei decreti, o del decreto, che dovrà attuare il Reddito e Quota100, la maggioranza giallo-verde ha deciso di rimuovere colui che viene considerato un ostacolo alla felice attuazione delle due riforme. A chiedere la testa di Boeri è stata soprattutto la Lega reduce da ripetuti scontri con il presidente dell'Inps. Fosse toccato decidere solo al M5S - malgrado anche con i grillini Boeri abbia incrociato spesso i guantoni - si sarebbe atteso il mese di febbraio, quando l'incarico sarebbe finito alla scadenza naturale. Anzi, tra i grillini nelle ultime settimane c'era anche chi aveva immaginato persino una proroga di sei mesi dell'attuale presidente proprio per evitare un cambio in corsa. Ma Matteo Salvini non ne ha voluto sapere, e così il governo studia ora come introdurre il cda in modo da cambiare rapidamente la struttura di governace di Inps e Inail in modo da far decadere Boeri (Inps) e Massimo De Felice (Inail) anche se a quest'ultimo l'incarico sarebbe dovuto terminare alla fine del prossimo anno.

Tutto per non scatenare una nuova guerra con Boeri simile a quella che nelle scorse settimane ha portato all'uscita di Nava dalla Consob, autority che da settembre è ancora senza vertice. Intenzione di palazzo Chigi è quella di procedere al commissariamento dei due enti già attraverso il decreto di attuazione di Reddito e Quota100. Più in là il governo predisporrebbe un testo di riforma con la reintroduzione del cda, salvo magari confermare i due commissari nel ruolo di presidenti una volta reinstaurato il consiglio d'amministrazione. Dopo gli anni di Mastropasqua e Boeri si chiude, quindi, la stagione dell'uomo solo al comando e si ripristina la collegialità e anche quattro poltrone in più, da spartirsi tra M5S e Lega, che fanno sempre comodo. I membri dei due nuovi cda saranno scelti dal governo e la nomina deve essere controfirmata dal presidente della Repubblica.

Visti i tempi ristretti - Reddito e Quota100 dovrebbero entrare in attuazione a metà marzo - il bliz che si sta preparando serve a spianare la strada alle due riforme che più stanno a cuore a M5S e Lega. Almeno così sperano i due vicepremier, consapevoli delle difficoltà pratiche che gli uffici stanno incontrando nell'avvio di due riforme complesse e che il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione potrebbe complicare. Il totonomi per il vertice dell'Inps accredita da diversi giorni il nome di Pasquale Tridico, attuale consigliere di Di Maio per l'attuazione del reddito e professore di Economia del Lavoro a Roma Tre. Molto quotato anche il nome di Marina Calderone, attuale presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del Lavoro, quello del consulente del lavoro Enzo De Fusco e dell'ex direttore generale dell'Inps Mauro Nori, attualmente al Mef.

La scelta non sarà facile, ma i tempi stringono e la prossima settimana (per martedì è fissato il pre-consiglio) il decreto di attuazione delle due misure simbolo dovrebbe passare al vaglio del consiglio dei ministri e poi alla firma del Capo dello Stato.

Oltre all'uscita anticipata con 62 anni di età e 38 di contributi, il decreto ripristinerà anche due misure scadute a fine anno, Ape social (prorogato di un altro anno) e Opzione donna, oltre a tornare a 42 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall'età per le pensioni anticipate.

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