Reddito di cittadinanza, meno soldi:
​scoppia la rivolta sui blog M5S

Reddito di cittadinanza, meno soldi: scoppia la rivolta sui blog M5S
di Francesco Lo Dico
Venerdì 14 Dicembre 2018, 10:09 - Ultimo agg. 15 Dicembre, 09:51
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Il trucchetto usato dalla comunicazione non si è rivelato all'altezza. L'idea di spacciare il deficit al 2,04 per cento per quello al 2,4 difeso a spada tratta da Luigi Di Maio si è rivelato un boomerang, soprattutto al Sud dove le attese sono maggiori. Un diversivo che ha aggiunto alla delusione la viva irritazione dei militanti che si sono sentiti presi in giro due volte. «Siete un bluff! E lo dico da elettore deluso! Il mio voto al prossimo giro ve lo scordate!», è l'emblematico affondo di un pentastellato allibito.

LA RABBIA
L'ondata di rabbia travolge anche il leader dei Cinque Stelle, che pur tenendosi a cauta distanza dalla manovra (ieri ha pubblicato anche l'immagine del suo cellulare rotto), non riesce a schivare gli strali sui social. In molti gli rinfacciano la celebre difesa della manovra del popolo pronunciata il 2 ottobre dal balcone di palazzo Chigi: «Tornare indietro da quel 2.4 significa dire agli italiani non andate più in pensione, non vi alziamo le pensioni minime, non risarciamo i truffati delle banche e non facciamo più il reddito di cittadinanza». Così che, ora che la manovra del popolo ha dovuto ingranare una brusca retromarcia, le reazioni sono piuttosto prevedibili. «Vi voto come grillini dissidenti che hanno tradito il Movimento appena Casaleggio darà la funzione per poterlo fare», si stizzisce un militante. È proprio chi attende il reddito di cittadinanza per avere un po' di ossigeno a essere particolarmente amareggiato. «Tu non hai abolito la povertà, tu hai abolito solo l'onestà (intellettuale e non solo) e la verità», è la frecciata che Marcello destina a Di Maio.

LA PAURA
Dopo il taglio di otto miliardi in manovra, Clara invoca il tempo di fare chiarezza. «Sarebbe utile spiegare BENE i requisiti per il reddito di cittadinanza e la pensione minima. Si ha l'impressione che ogni giorno cambi qualcosa. Lo dico da grillina». Qualcosa dovrà cambiare per forza, dati alla mano. Tanto che dallo staff del Movimento Cinque Stelle arrivano al Mattino conferme importanti. Per far quadrare i conti sui sussidi si ricorrerà infatti a un piccolo azzardo, che sarebbe già stato messo nero su bianco nella relazione tecnica che accompagnerà il provvedimento sul reddito che ancora non è stato reso pubblico: «Alla luce del deficit concordato con l'Europa, abbiamo fatto nuove stime secondo cui prevediamo che il 10 per cento dei beneficiari non richiederà il reddito di cittadinanza».

 

L'ESCAMOTAGE
Il senso dell'operazione è chiaro: le risorse appostate saranno calcolate sulla base di una platea di beneficiari inferiore a quella che era stata calcolata. Ma che cosa accadrebbe se le stime di rinuncia al reddito si rivelassero sbagliate? «Caro Presidente comprendo gli sforzi con l'Europa, ma quei 7 miliardi in meno rischiano di far diventare il reddito di cittadinanza una miseria per i poveri, ora a queste persone non si possono erogare briciole», è la risposta che trova Gianluca. Ma a manifestare molta preoccupazione, sono sul web anche gli invalidi civili che ora non sanno più se otterranno un ritocco verso l'alto per le loro pensioni. «Dite che volete dare la pensione di cittadinanza anche agli invalidi civili a partire da febbraio e ancora non si vede luce, potevate partire da gennaio...solo chiacchiere», si lamenta Francesco. E anche Francesca, disabile, rivolge un accorato appello al premier Conte: «Vivo con 280 euro al mese, con un femore e un braccio, devo sapere se mi aiuterete». A tratti piena di contumelie, a tratti civile, la protesta è comunque piuttosto marcata. Senza contare che il lungo tiramolla con Bruxelles appare oggi alla resa dei conti, una sceneggiata che ha fatto perdere al Paese ulteriori risorse. «Tutte quelle esultanze, la facciaccia al balcone tesa in una smorfia e poi abbiamo anche perso la faccia. E in più questa pantomima è costata miliardi agli Italiani. È davvero squallido», chiosa Marco. Alcuni invitano a non saltare alle conclusioni e sono disposti a concedere un surplus di fiducia al governo. Ma la delusione accende duri dibattiti anche nello zoccolo duro del Movimento. «Marco attacca un elettore - prima si era pensato al 2.6 poi si era messo 2.4 e ora un misero 2.04? Se ti professi governo del cambiamento e poi fai un deficit così basso penso sia una presa in giro. Te lo dice uno che sostiene dal 2013 il movimento eh». La disputa prosegue a lungo, finché un altro sostenitore dei Cinque Stelle zittisce tutti con parole piuttosto dure: «Chi pensa che 8 miliardi tagliati non significhino lacrime, sangue e macelleria sociale, dovrebbe essere privato del diritto di voto. Peggio di Monti e Tsipras messi assieme».
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